"E' tema chiave insieme a orari medici e tutela disabili"
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 2 dic. - "Il rischio della legge di Stabilità è da sempre quello di convertirsi in una sorta di decreto omnibus in cui c'è di tutto e di più; spesso in modo contraddittorio o peggio ancora strumentalizzato da lobby più o meno potenti, che trasformano in privilegi ciò che altri giustamente attendono da tempo come diritti. Anche nella legge di quest'anno questo rischio non è del tutto escluso, ed è proprio questo il lavoro del Parlamento nella sua azione di bilanciamento e di compensazione". E' quanto afferma l'onorevole Paola Binetti di Area popolare.
"Ci sono tre questioni che nell'attuale proposta di legge ritengo meritino particolare attenzione: il tema degli orari di lavoro dei medici; la tutela delle persone portatrici di handicap; e ovviamente le famiglie. L'Europa - prosegue Binetti - spinge l'Italia a rivedere il tempo di lavoro dei medici, in considerazione del fatto che in alcuni casi è davvero troppo lungo e comporta rischi non indifferenti dovuti alla stanchezza e all'accumulo di stress e di tensione. Il rischio clinico si combatte a partire dalle condizioni in cui lavora il personale e il miglioramento di questo parametro ha un costo che può essere recuperato proprio dalla riduzione del contenzioso medico legale, attualmente davvero eccessivo".
"La tutela delle persone affette da malattie rare o portatrici di handicap oggi comincia con il superamento della mentalità assistenziale, e con l'impegno a garantire loro un lavoro professionale, adeguato alle loro capacità e competenze, che sottolinei dignità personale e diritto al lavoro. Quest'ultimo merita almeno altrettanta attenzione del diritto alla salute.
L'investimento a sostegno delle politiche lavorative per loro non va misurato in termini di costi ma di valore aggiunto in termini di coesione sociale e di cultura. E infine con desolata amarezza - aggiunge la parlamentare di Ap - dobbiamo constatare che anche questa legge di stabilità manca totalmente di una infrastruttura a sostegno delle famiglie. La lotta alla povertà va considerata come una forma fondamentale di politica sociale, ma le politiche familiari non possono ridursi alle politiche sociali. Hanno una loro specificità che gli ultimi governi, tutti, nessuno escluso, hanno ignorato con la conseguenza di una crisi della famiglia che si va facendo sempre più esplicita".
(Wel/ Dire)