Gullotta: Accordo 4 marzo non permette di continuare trattativa
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 29 apr. - "Con l'incontro di oggi e con i vari interventi delle sigle storiche (Federazione italiana medici di medicina generale, la Federazione CIPe-SISPe-SINSPe e la Federazione italiana medici pediatri) siamo venuti a conoscenza ufficialmente che la parte tecnica delle Regioni (la Struttura interregionale sanitari convenzionati - Sisac) non tiene conto dell'accordo politico sottoscritto proprio nella sede delle Regioni stesse, fra le Regioni e le diverse componenti sindacali, se non per quella parte non in contrasto con l'atto di indirizzo emanato dalle Regioni. Quello che fa la mano sinistra non interessa a quello che fa la mano destra delle stesse Regioni, che firmano un documento il 4 marzo e se lo rimangiano dopo appena un mese". È il commento a caldo di Giuseppe Gullotta, presidente della Federazione CIPe-SISPe-SINSPe, in riferimento all'incontro sulla riapertura della trattativa per il rinnovo dell'accordo collettivo nazionale dei pediatri in Sisac.
L'intervento "duro e deciso" della Federazione CIPe-SISPe-SINSPe "ha fatto ammettere alla Sisac che le indennità in atto erogate ai pediatri di famiglia (di segretaria, di associazionismo, di gruppo, di informatica, ecc.) verranno utilizzate per la creazione delle 'Aggregazioni Funzionali Territoriali' e delle 'Unità Complesse di Cure Primarie' (o case della salute che dir si voglia), non tenendo conto dell'accordo politico sottoscritto fra le Regioni e le sigle sindacali il 4 marzo, che recitava: 'Fermo restando gli attuali livelli di retribuzione.....' e che garantiva praticamente nessuna perdita economica ad ogni singolo pediatra".
Gullotta precisa: "E' del tutto evidente che quello che eravamo riusciti a garantire con la firma sofferta dell'atto politico del 4 marzo non ci mette in condizione di continuare una trattativa con chi sottoscrive un accordo e poi ne mette in moto un altro, completamente diverso nei fatti e nella sostanza. La volontà precisa di una regionalizzazione selvaggia, legata alle risorse delle Regioni non in piano di rientro (praticamente 10 su 20), creando una disparità di assistenza ai bambini italiani che verranno automaticamente divisi in bambini di serie A, serie B, serie C e così via. Altro che Livelli essenziali di assistenza omogenei su tutto il territorio nazionale- sottolinea il pediatra- così come aveva ieri proclamato con enfasi il ministro della Salute Beatrice Lorenzin in occasione dell'incotro sui falsi miti".
Il presidente della Federazione CIPe-SISPe-SINSPe annuncia che "alla luce della difficile situazione che si è venuta a creare, si è ritenuto opportuno avviare le procedure per stabilire opportuni atti conseguenziali: 1)rottura delle trattative in corso; 2) possibile proclamazione delle diverse forme di protesta fino allo sciopero della categoria (es. ricettazione su ricetta bianca ,chiusura puntuale degli ambulatori, applicazione attenta e precisa delle norme contrattuali ecc.)".
(Wel/ Dire)