"In Italia incontinenza interessa circa 680mila persone"
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 15 apr. - Pazienti incontinenti costretti a scegliere tra ingombranti pannoloni (spesso di scarsa qualità) passati dal sistema sanitario, o a tirar fuori 18 milioni di euro dalle proprie tasche per pagare cure farmacologiche non rimborsate dal Ssn. È lo scenario denunciato da FederAnziani, che rende noti i dati della ricerca condotta dal proprio centro studi (Sic-Sanità in cifre).
"Questa situazione- dice la Federazione degli anziani- genera per lo Stato uno 'spreco' di ben 137 milioni di euro. Soldi, questi, che il servizio sanitario nazionale potrebbe risparmiare introducendo la rimborsabilità delle terapie farmacologiche per l'incontinenza d'urgenza, che oggi gravano sui pazienti per 18 milioni di euro, con un investimento stimato in soli 28,5 milioni".
Secondo la ricerca, in Italia, "oltre l'80% dei pazienti con incontinenza da urgenza viene trattato con pannolini e solo il 20% con terapia farmacologica. Questa patologia nel nostro Paese interessa circa 680mila persone ovvero l'1,4% della popolazione. A rivolgersi ad un medico per questo problema sono 2 pazienti su 3; di questi solo 1 su 4 riceve cure farmacologiche, appena il 19% del totale, mentre gli altri ricevono il classico 'pannolone'. Il costo complessivo per la gestione di questa patologia oggi è di 296 milioni di euro, di cui 278 milioni relativi al costo dei pannoloni, esclusi i costi per la distribuzione, a carico del Ssn, e 18 milioni a carico dei privati per la terapia farmacologica non rimborsata dallo Stato".
L'Italia, commenta intanto Roberto Messina, presidente di FederAnziani, è "uno dei pochi Paesi in Europa in cui le persone incontinenti devono pagarsi le cure farmacologiche di tasca propria. Oltre al danno, la beffa, visto che l'attuale sistema, centrato sulla dispensazione dei pannoloni, invece di generare risparmio è fonte di uno spreco di ben 137 milioni di euro. Soldi che il servizio sanitario potrebbe risparmiare passando dal costoso e obsoleto sistema attuale alla rimborsabilità delle cure farmacologiche, come accade ovunque. Per non parlare del miglioramento che questo comporterebbe in termini di qualità della vita, considerato che oggi le Regioni, nella scelta dei sistemi assorbenti, privilegiano spesso il pannolone di minore costo- conclude- incuranti dei disagi per i malati".
Nella maggior parte dei Paesi europei, fa sapere ancora l'indagine di Federanziani, le terapie farmacologiche sono rimborsate "fino al 100% del costo, con significativi benefici per le casse dello Stato, visto che il costo medio a paziente risulta inferiore fino al 60% rispetto all'Italia". La spesa media per paziente, infatti, in Italia è quasi il doppio della media europea, "ovvero 706 euro contro 386 euro. A rendere il costo così elevato è proprio la voce pannolini, pari a circa 3 volte il dato europeo".
Secondo la ricerca di Federanziani, poi, considerando "il 71% dei pazienti come rispondenti alla terapia farmacologica (318mila), in caso di rimborsabilità della terapia farmacologica il totale della spesa per quest'ultima ammonterebbe a 28,5 milioni di euro, mentre i pazienti non rispondenti continuerebbero a ricevere le forniture di pannolini all'attuale costo di 870 euro per paziente, generando una spesa di 112,5 milioni di euro. La stima dei costi complessivi a carico del Ssn passerebbe, dunque- conclude Federanziani- dagli attuali 278 milioni di euro a 141 milioni di euro, con una riduzione pari a 137 milioni".
(Com/Wel/ Dire)