(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 15 apr. - "Oggi e' una giornata particolare, perche' siamo abituati a raccontare o ascoltare tragedie umane e invece scopriamo la solidarieta' vera di chi, a titolo gratuito e in forma anonima, ha salvato la vita a sei persone". Con queste parole il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha aperto venerdì scorso la conferenza stampa dedicata alla prima donazione samaritana in Italia.
E' successo a Milano, protagonista una donna, che ha donato un rene a uno sconosciuto. A seguito di questo trapianto è stato possibile attivare altri scambi tra donatori e riceventi e così effettuare altri 5 trapianti di reni per effetto del protocollo nazionale chiamato 'cross-over', che incrocia coppie non compatibili con altre.
Il direttore del Centro Nazionale Trapianti, Alessandro Nanni Costa, presente in conferenza insieme ai chirurghi che hanno effettuato gli espianti e i trapianti, ha spiegato che "e' stato il laboratorio centralizzato di immunogenetica dell'ospedale San Camillo di Roma ad eseguire i testi clinici dei campioni di siero dei riceventi con le cellule dei donatori, confermando l'idoneita' della catena".
Fondamentale per la riuscita del 'cross-over' e' stato il coordinamento tra 11 equipe, 150 persone coinvolte tra medici, infermieri, rianimatori e operatori della Polizia. Quest'ultima ha assicurato il trasporto degli organi a bordo della Lamborghini Gallardo. Una cinquantina, infine, i messaggi scambiati nel gruppo di whatsapp creato dal Centro trapianti per un aggiornamento h24.
"Speriamo che questo atto straordinario apra il cuore ad altre persone che possono salvare vite- ha aggiunto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin- Ringrazio le donne perche' due terzi dei donatori viventi sono donne". A questo punto, ha scherzato Lorenzin, "faremo una campagna nei confronti degli uomini, che sono più' ipocondriaci...".
Andrea Pietrabissa, il chirurgo del policlinico San Matteo di Pavia che ha operato la donna, si e' detto "onorato di aver conosciuto questa persona. E' stata una sorpresa scoprire che si tratta di una persona normale. Siamo abituati al vicino di casa descritto come 'normale' e poi lo ritroviamo autore di qualche strage. Ecco, questa volta il vicino di casa si e' dimostrato essere un esempio di eroismo civico".
(Wel/ Dire)