Da noi basso rischio epidemia ma aumentiamo nostra preparazione
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 24 set. - Bisogna incoraggiare la ricerca per favorire la scoperta di medicinali per la prevenzione e la cura di malattie come l'Ebola per la quale il rischio aumento dell'epidemia "è basso", ma è importante aumentare "la nostra preparazione". Sono alcuni dei concetti espressi dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin che ha presentato, nella conferenza stampa conclusiva del Consiglio Informale dei Ministri della Salute dell'Ue, le conclusioni sulla sessione 'Epidemia di Ebola e Unione Europea'.
"Prendiamo atto della severità dell'epidemia in atto in Africa occidentale, così come affermato dall'OMS, e della necessità del ricorso a risorse straordinarie per contenerla e arrestarla- ha detto il ministro- rileviamo con soddisfazione che l'OMS ha preparato una 'Ebola Response Roadmap' per raggiungere tale scopo e che l'Unione Europea ha già messo a disposizione, attraverso i meccanismi di cooperazione e di aiuto umanitario ingenti risorse". È quindi "intenzione degli Stati Membri comunque rispondere all'appello lanciato dall'OMS, anche alla luce delle Conclusioni del Consiglio europeo straordinario del 30 agosto scorso, con ulteriori risorse umane e finanziarie, attraverso gli appositi meccanismi ed organismi- ha spiegato-Nell'Unione, pur considerando che il rischio dell'estensione dell'epidemia ai nostri Paesi è basso, dobbiamo comunque aumentare il nostro grado di preparazione, per rafforzare la capacità di identificazione, trasporto diagnosi e cura di pazienti o sospetti. Ciò si rende necessario soprattutto nell'ipotesi dell'arrivo di qualche caso di importazione, con possibili casi secondari, o di rimpatrio di cittadini ammalatisi in Africa".
E ancora: "Dobbiamo predisporre e diffondere adeguate ed aggiornate informazioni al pubblico e agli operatori. È necessario, come il Consiglio ha sottolineato, un maggior coordinamento dell'assistenza fornita dagli Stati Membri a livello dell'Unione, anche in collegamento con alcune Organizzazioni e strutture chiave (ONU e sue Agenzie, compagnie di trasporto, ONG...)". In particolare, "tenendo conto che cittadini europei sono presenti nelle aree affette anche per fornire soccorso ed assistenza, e che quindi c'è la concreta possibilità che qualcuno di essi possa ammalarsi, riconosciamo la necessità di identificare a breve una modalità per il coordinamento delle richieste di evacuazione ed assistenza, di staff e attrezzature sanitarie, in caso di necessità, anche per i cittadini di altri paesi europei". Al contempo, "riteniamo indispensabile che la risposta alla crisi preveda uno sforzo congiunto per aumentare le strutture sanitarie in loco capaci di erogare un'assistenza sanitaria adeguata- ha concluso- Dobbiamo valutare l'opportunità di ricorrere in questa occasione all'acquisto congiunto di contromisure mediche". Inoltre "va incoraggiata la ricerca finalizzata alla scoperta di medicinali per la prevenzione e la cura delle malattie emorragiche, e in primo luogo della Malattia da Virus Ebola. Dovremo monitorare nel tempo l'efficacia delle misure adottate per decidere in merito al loro mantenimento o eventuali modifiche o cancellazioni".
(Wel/ Dire)