(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 15 ott. - Il futuro dei servizi sanitari al centro del dibattito organizzato a Napoli dalle federazioni sindacali di categoria Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, presenti i segretari generali Rossana Dettori, Giovanni Faverin e Giovanni Torluccio. E domani in tutta Italia iniziative di informazione e confronto con i cittadini per una riforma ancora possibile, promosse dagli operatori della sanità in vista della manifestazione nazionale dei lavoratori dei servizi pubblici che si terrà a Roma l'8 Novembre.
Spesa per il personale in calo, 31 miliardi di tagli complessivi dal 2010 ad oggi; 'emorragia' di professionalità per effetto dello stop alle assunzioni, con gli organici che segnano nel solo 2012 9mila unità in meno. Il sistema dell'assistenza fatica sempre più a rispondere alla domanda di salute, tra liste di attesa che si allungano, posti letto che diminuiscono, regioni in cui non si riesce più a garantire i livelli essenziali delle prestazioni. Per non parlare della prevenzione, a cui viene destinato appena lo 0,5% della spesa sanitaria complessiva quando la media europea è del 2,9.
"La capacità di dare risposte adeguate ai bisogni di cura e assistenza espressi dalla comunità è il primo segno distintivo di un Paese che funziona", osservano i sindacalisti. "La tenuta dei servizi è arrivata a un punto critico, serve una vera strategia di governo del cambiamento. Che non può passare attraverso altri tagli, ma deve fare perno sull'innovazione a tutto campo: non solo nelle tecnologie e nelle infrastrutture ma nei modelli organizzativi, nelle politiche per le assunzioni e lo sviluppo delle competenze, nella capacità di interazione tra diversi servizi e professionalità".
"Purtroppo non c'è stato alcun confronto sul Patto per la salute, e lo strumento per eccellenza per intervenire sull'organizzazione del lavoro, la contrattazione, rischia di slittare di un altro anno per la sanità come per tutto il pubblico impiego. Continueremo a incontrare i cittadini nelle piazze ogni sabato, domani con gli operatori della sanità, e a discutere con i lavoratori fino alla manifestazione nazionale dell'8 novembre a Roma. Il Governo- concludono i sindacati- ha ancora uno spiraglio per rendere la riforma della Pa un vero processo di rinnovamento del Paese".
(Wel/ Dire)