Presentati dall'astronauta Samantha Cristoforetti in sede Asi
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 8 ott. - Sono dieci gli esperimenti italiani che l'astronauta Samantha Cristoforetti condurrà durante i sei mesi di permanenza sulla Stazione spaziale internazionale nell'ambito della missione 'Futura'. Dalla medicina alla tecnologia, sono stati tutti presentati nelle sede dell'Agenzia spaziale italiana (Asi) a Tor Vergata (Roma) dalla stessa Cristoforetti.
"La Stazione spaziale internazionale è un avamposto umano nello spazio che è grande presidio di ricerca", spiega, sottolineando l'importanza dei laboratori di bordo che si occupano "dell'esposizione di lunga durata alla microgravità" e di tutto ciò che produce benefici e ricadute sulla Terra. Un esempio è l'esperimento 'Nato', che testerà le contromisure per l'osteoporosi lavorando sul tessuto osseo a livello di nanoparticelle. 'Drain brain' si occuperà invece di realizzare un nuovo strumento diagnostico per le malattie neurodegenerative, osservando in microgravità il ritorno venoso dal cervello al cuore. Si occuperà invece di variazioni sull'architettura cellulare 'Cytospace', "per osservare come la cellula si struttura nello spazio", spiega Cristoforetti, mentre 'Bone/Muscle check' ha il compito di "validare un sistema semplice e innovativo per quantificare lo stato di debilitazione ossea tramite un prelievo salivare".
Una serie di esperimenti è espressamente volta alla cura e al miglioramento delle condizioni di vita degli astronauti a bordo della Iss. 'Wearable monitoring' si occupa di qualità del sonno, poiché "in orbita si verifica un influsso negativo sul sistema nervoso autonomo, forse per l'assenza di peso".
Di equilibrio e movimenti si occuperà invece 'Blind and Imagined (Slink)', mentre 'Viable' monitorerà la presenza di funghi e batteri negli ambienti della Stazione. 'Orthostatic Tolerance' avrà il compito di sviluppare contromisure favorevoli alla salute dopo il rientro a Terra basate su allenamenti fisici specifici.
Infine, l'esperimento maggiormente riconoscibile come italiano, cioè 'Isspresso', la macchinetta per il caffè 'spaziale', e la stampante 3D. 'Isspresso' è figlia della collaborazione con Argotec e permetterà di prendere il caffè a bordo, studiando la reazione dei liquidi ad elevate temperature e pressioni. 'Pop 3D' è invece la via italiana alla stampa tridimensionale in orbita. Il progetto è realizzato da Altran e prevede la fabbricazione di un oggetto di plastica in una sessione automatizzata.
Negli esperimenti "c'è sia l'aspetto della ricerca fondamentale- commenta il presidente dell'Asi, Roberto Battiston-, sia anche un aspetto di carattere privato, che segna uno degli obiettivi importanti di partecipare alla Stazione: poter fare anche applicazioni di tipo commerciale".
Nella Stazione il ruolo dell'Italia "è fondamentale- conferma Elena Grifoni-Winters, responsabile coordination office, Directorate of human spaceflight and operations dell'Esa-. E' il Paese in Europa che ha fatto più missioni umane ed è primo nella ricerca. Non potremmo essere più contenti di questo contributo", conclude.
(Wel/ Dire)