(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 26 nov. - Le malattie gastroenterologiche con 1,5 milioni di ricoveri l'anno rappresentano la prima causa di ospedalizzazione in Italia e molti di questi casi giungono in ospedale come emergenze: proprio a "Emergenze e urgenze digestive" l'Associazione Italiana Gatroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (AIGO) dedica il suo decimo corso annuale, in programma a Roma dal 26 al 28 novembre presso le Sale storiche dell'Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata.
L'evento scientifico, che comprende il VII corso di epatologia congiunto di AIGO e dell'Associazione Italiana per lo Studio del Fegato (AISF), rappresenta il più importante appuntamento dell'anno per la gastroenterologia italiana e vi partecipano oltre 200 gastroenterologi da tutto il Paese, di cui 70 sono giovani la cui partecipazione è resa possibile da una borsa di studio messa a disposizione da AIGO.
Per rappresentare la gravità delle emergenze in gastroenterologia è sufficiente illustrare i dati che descrivono la principale di queste patologie, l'emorragia digestiva. Si tratta, infatti, di una manifestazione clinica grave, che ha un'elevata incidenza: ogni anno, infatti, in Italia circa 130 persone su 100.000 sono colpite da emorragia del tratto digestivo superiore e circa 30 su 100.000 da emorragia del tratto digestivo inferiore. La sua gravità, purtroppo, è spesso sottovalutata: questa patologia, infatti, registra in pronto soccorso una mortalità simile a quella dell'infarto (5-6%) ma non è percepita come altrettanto pericolosa. Sottolinea Antonio Balzano, presidente dell'Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (AIGO): "Prioritaria è l'organizzazione in ciascuna regione di una rete dell'emergenza gastroenterologica, che dovrebbe costituire il riferimento per definire le dimensioni e le caratteristiche delle unità operative negli ospedali. In particolare, considerato che le patologie gastroenterologiche con presentazione urgente hanno una mortalità del 2% quando sono trattate in unità di gastroenterologia contro il 5% in unità non specializzate, ritengo che a ogni Dipartimento di Emergenza e Accettazione (DEA) debba essere associata un'unità di gastroenterologia. In Italia oggi, invece, vi sono 174 unità di gastroenterologia a fronte di 351 DEA attivi".
Purtroppo, nel più recente Patto per la salute sono previsti tagli all'erogazione di prestazioni e servizi che mettono a rischio i livelli minimi assistenziali. Un esempio ne è la netta riduzione complessiva del numero delle unità operative complesse: circa il 20-25% di esse potrebbe essere eliminato mediante accorpamenti o trasformazione in unità operative semplici. Tra queste, vi saranno anche unità di gastroenterologia. Ciò potrebbe comportare gravi rischi per la salute dei pazienti. Già oggi le patologie dell'apparato digerente sono affrontate in maniera spesso inappropriata: solo il 9% dei pazienti è ricoverato in gastroenterologia. Ciò comporta, per esempio, che la maggioranza dei malati di patologie gastroenterologi sia ricoverato per più tempo del necessario (8,4 giorni nei reparti generalisti a fronte di 6,7 nelle unità dedicate) e si registri una mortalità maggiore (5,1% a fronte del 2,2% in gastroenterologia)".
Se si prendono in considerazione le sole emorragie digestive superiori, che in Italia colpiscono ogni anno 70.000 persone, si potrebbero risparmiare 140.000 giornate di degenza se tutti i casi fossero gestiti nel giusto reparto.
(Wel/ Dire)