(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 19 nov. - Buona l'aspettativa di vita degli italiani 82,3 anni, contro la media Ocse di 80.
Diminuita anche la spesa farmaceutica, di circa il 15% negli ultimi 5 anni. Facendo riferimento a recenti dati Ocse, potremmo dedurne che gli Italiani sono bravi nella prevenzione e nell'attenzione agli stili di vita. Per questo, anziché abbassare la guardia, vale la pena mettere a tema la strategia di successo e un ruolo chiave riguarda l'adozione di stili di vita corretti, essendo le malattie cardiovascolari - assieme ai tumori- fra le prime cause di mortalità. Età, sesso, pressione arteriosa, fumo, diabete e colesterolemia sono tra gli elementi che più contribuiscono all'esposizione e allo sviluppo di malattie cardiovascolari. Accanto a fattori di rischio non modificabili - quali età, sesso e familiarità - ve ne sono altri su cui è possibile intervenire per prevenire l'insorgere di patologie piuttosto comuni - quali infarto e ictus - adottando uno stile di vita sano che escluda il vizio del fumo e preveda una dieta varia ed equilibrata. E sarà proprio il tema dell'alimentazione ad essere sviluppato - assieme a tanti altri - in occasione del 36esimo congresso Nazionale della SIAPAV - Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare - che si terrà a Roma dal 27 al 29 Novembre 2014 presso l'Auditorium Antonianum.
Adriana Visonà, presidente SIAPAV, sottolinea il ruolo della dieta in relazione alle patologie vascolari: "Il rischio che ogni persona ha di sviluppare una malattia cardiovascolare dipende dall'entità di diversi fattori: ad esempio gli uomini sono più soggetti delle donne e in queste il rischio aumenta sensibilmente dopo la menopausa. Tuttavia un regime alimentare corretto può aiutare concretamente nella prevenzione delle malattie vascolari: consumare pesce almeno due volte a settimana, limitare il consumo di sodio e di grassi di origine animale - come carne, burro e formaggi - e aumentare l'assunzione di fibre contenute in verdura, frutta e legumi; basta seguire questi pochi accorgimenti per mantenere un livello favorevole di colesterolemia e pressione arteriosa, elementi che, se affiancati a una regolare attività fisica, possono veramente fare la differenza", così.
Accanto all'anamnesi fisiologica e farmacologica, aggiunge Visonà, "altro momento importante è quello in cui il medico si dedica anche alle abitudini del paziente, ai suoi comportamenti e al contesto socio - culturale a cui appartiene, per fornirgli le indicazioni più mirate per una prevenzione pronta ed efficace. Il rapporto massa grassa / massa magra non è l'unico elemento da considerare: occorre sensibilizzare e educare il paziente ad alimentarsi nel modo più equilibrato e corretto, senza dimenticare l'attività fisica e l'attenzione per il consumo di alcolici, grassi saturi e sodio che deve senz'altro essere moderato". Il traguardo, conclude Adriana Visonà, "a lungo termine che SIAPAV si pone, in termini di prevenzione, si gioca su due fronti: il primo è ovviamente la riduzione degli eventi cardiovascolari e quindi l'aumento della sopravvivenza a queste patologie figlie (anche) degli eccessi alimentari e di un finto benessere; il secondo è quello di limitare al massimo la fruizione di farmaci non solo per tutelare la salute del paziente, ma anche per ridurre all'indispensabile la spesa sanitaria".
(Wel/ Dire)