Conferenza sanitaria-sindacati: no ridondanze e rete oncologica
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 19 nov. - Valorizzare il ruolo del distretto sanitario; riordinare la rete ospedaliera, "evitando ridondanze", e dei servizi territoriali; la rete oncologica della Romagna. Questi i temi al centro dell'intesa siglata nei giorni scorsi tra presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Romagna e sindacati.
Vengono così individuati, spiega una nota, "i criteri e gli indirizzi relativi allo sviluppo dei distretti sanitari, alla riorganizzazione della rete ospedaliera, nonché dei servizi sul territorio e alla definizione della rete oncologica dell'Ausl della Romagna, che dovranno trovare recepimento nell'Atto Aziendale della nuova Azienda Sanitaria Romagnola".
Il patto sancisce la necessità di "un forte collegamento con le comunità locali". Da qui il "nuovo ruolo dei distretti, a cui andrà attribuita piena responsabilità nella gestione del budget ed autonomia tecnico-economica e gestionale". Viene prevista la realizzazione di nuove Case della salute, "quale luogo privilegiato per garantire ai cittadini i servizi territoriali erogati secondo modelli innovativi, fondati sulla massima prossimità possibile, sul pieno coinvolgimento dei medici di medicina generale e degli specialisti ospedalieri, sullo sviluppo della medicina di iniziativa, su un rilancio della prevenzione, su un nuovo protagonismo delle professioni sanitarie, sul progresso delle infrastrutture logistiche ed informatiche e, infine, sullo sviluppo di un sistema di cure territoriali intermedie".
Sul riordino della rete ospedaliera occorre evitare ridondanze, "anche concentrando nell'uno o nell'altro presidio ospedaliero alcuni tipi di risposta, secondo il principio della massima efficacia dell'intervento e dell'intensità di cura, unitamente ad un'equa distribuzione territoriale delle specializzazioni". Il modello è un "unico ospedale reticolare" con vari "stabilimenti" insistenti sul territori.
L'intesa da ultimo valorizza le sinergie con l'Irst per costruire" la Rete oncologica romagnola che sia in grado di garantire una risposta assistenziale omogenea e integrata, organizzata".
(Wel/ Dire)