(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 12 nov. - "La ricerca contro il cancro salva la vita, ma rappresenta anche un'opportunità per tutta l'Italia, trainando l'industria farmaceutica e biotecnologica, settori in cui siamo leader". Così il ministro Beatrice Lorenzin, intervenuta al Quirinale per 'I giorni della ricerca' dell'Airc, ha ricordato i progressi dell'Italia in questo campo: "Dal 2008 l'Alleanza Contro il cancro' gestisce e coordina il lavoro fra gli Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scitntifico) e l'Istituto superiore di Sanità, istituendo una rete di collaborazione. Dei 49 Irccs, 12 si dedicano alla ricerca contro il cancro, con un lavoro integrato fra scienza, percorsi diagnostici e terapie".
Sulla collaborazione fra i vari centri di ricerca, Lorenzin punta molto: "La ricerca ormai è globale" e non ammette steccati, per questo "ringrazio l'Airc, non solo per lo sviluppo che dà alla consoscenza, ma per il metodo di collaborazione". Il governo risponde incentivando le associazioni: "Attraverso il 5 per mille sono stati destinati 16 milioni di euro alle Irccs oncologiche". C'è poi 'Horizon 2020', il nuovo Programma del sistema di finanziamento integrato (2014-2020) per le attività di ricerca della Commissione europea che, ha ricordato il ministro, "ha stanziato 80 miliardi di risorse anche a forme innovative di cofinanziamento".
Lorenzin ha inoltre sottolineato come l'Italia punti sulla prevenzione e sui vaccini: "Siamo leader mondiali per le vaccinazioni ed è in corso un'ampia campagna di sensibilizzazione sulle nuove classi di vaccini".
Quanto alla prevenzione dei tumori, "circa un terzo si possono prevenire con le norme basilari contro fumo, alcol e impostando una corretta alimentazione. Il richiamo allo stile di vita- raccomanda il ministro della Salute- non suoni come una banalizzazione ma è la prima linea nella lotta contro i tumori".
Ancora, "il piano nazionale sulla prevenzione 2014-2018 ha rafforzato tutte le strategie di screening già in atto".
Lorenzin ha voluto chiudere il suo intervento ricordando il Patto per la Salute, in cui "ho sollecitato un percorso di valorizzazione delle cure palliative che sono un dovere morale per lo Stato, una forma elevata di servizio pubblico e un diritto per tutte le famiglie" ad una morte dignitosa.
(Wel/ Dire)