(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 7 mag. - Affrontare i problemi della vita oggi è un fatto eroico. Lo sa bene Marina Manciocchi, psicologa analista e docente del CIPA, che nel suo ultimo libro 'Antigone e le trame della psiche', pubblicato dalla casa editrice Magi Edizioni, rende eroico il percorso di vita di ognuno di noi. Come? Costruendo un ponte che lega le storie attuali a quelle mitologiche greche degli eroi del passato.
Trattando problematiche quali l'anoressia, la depressione giovanile, il narcisismo o la dipendenza attraverso il confronto con alcuni dei più famosi miti di Sofocle. Si parlerà appunto di 'Creatività in psicoterapia. I sintomi psichici e le storie mitologiche' al 'Venerdì Culturale' della Scuola di specializzazione dell'Istituto di Ortofonologia di Roma, promosso il 9 maggio nella Capitale in Via Alessandria 128/b alle ore 21. IL LIBRO - In 'Antigone e le trame della psiche. Mitologia e creatività in psicoterapia' Manciocchi racconta le storie di quattro personaggi delle storie di Sofocle: Antigone; Edipo (nella parte finale della sua vita), Aiace e Filottete. A ogni personaggio viene associata la storia clinica di alcuni pazienti, per affrontare problematiche quali l'anoressia, la depressione giovanile, il narcisismo, la dipendenza, l'ansia, l'attaccamento esagerato, ecc. Sintomi presenti tanto nei giovani quanto negli adulti.
LA CREATIVITÀ IN PSICOTERAPIA - "Carl Jung equipara la creatività agli istinti biologici innati, è quindi presente in tutti gli essere umani", spiega Manciocchi. Le persone decidono di intraprendere un percorso di psicoterapia "perché vogliono cambiare qualcosa nella loro vita, e noi possiamo aiutarli mettendoli in condizione di conoscere il loro aspetto creativo, quale facilitatore di innovazione".
Gli istinti si esprimono attraverso le immagini, la fantasia e "li ritroviamo nell'arte e nella mitologia. Quella greca è molto antica e gli autori di quell'epoca tiravano fuori i contenuti della psiche individuale e collettiva non ancora controllati da un pensiero razionale e scientifico, come invece accade oggi. A quei tempi le immagini e la fantasia erano più importanti- prosegue l'analista- tanto che le storie mitiche parlano della società, della natura e delle relazioni umane".
Manciocchi ricorre alle tragedie greche perché queste, più di altre, stimolano "subito l'intuizione del lettore/spettatore, consentendo di capire più facilmente una problematica, non sempre risolvibile con la ragione". La psicologa precisa: "Siamo fatti di pensiero, sentimento, intuizione e sensazione. Le nostre capacità intuitive sono spontanee e non possiamo controllarle. Per questo dobbiamo dare importanza sia alla nostra parte razionale che a quella non razionale. In questo contesto, la dimensione creativa ci può aiutare a uscire fuori da costrizioni- sottolinea- che a volte diamo a noi stessi inconsapevolmente". Creatività vuol dire "introdurre un cambiamento, sentire dentro di noi che c'è una componente creativa innata che possiamo utilizzare e spingere. È una grande risorsa, nonché una forza fisica, psicologica e spirituale".
Parteciperà all'incontro Carla Cioffi dell'Associazione per la ricerca in psicologia analitica (Arpa).
(Wel/ Dire)