Gruppi sanguigni pochi per suddivisione caratteristiche alimenti
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 9 lug. - Impazzano le diete in vista dell'estate, ma una di esse abbina cibo e sangue: la dieta del gruppo sanguigno del naturopata Peter D'Adamo. Secondo questo approccio sarebbe possibile, in base al gruppo sanguigno, evitare quei cibi che causano fenomeni di agglutinazione, immunologicamente dannose per l'organismo. Addirittura, esisterebbe anche "una predisposizione all'attività fisica determinata dal gruppo sanguigno (per esempio gli individui del gruppo A, fattore dominante tra i caucasici, avrebbero molte fibre rosse)". È quanto si legge in un articolo pubblicato sul sito web 'Redono', la prima campagna di sensibilizzazione verso la donazione di sangue promossa congiuntamente dal ministero della Salute e dal Centro nazionale sangue.
La teoria di D'Adamo è "molto suggestiva e soddisfa il desiderio di chi vuol fare dell'alimentazione una religione severa con i trasgressori- scrivono gli esperti del Cns- in essa giocano un ruolo fondamentale alcune proteine, le lectine". Introducendo infatti nel nostro corpo "lectine incompatibili con il gruppo sanguigno- spiegano- queste si agglutinerebbero con le cellule sanguigne, rischiando di farle precipitare con un'azione di rigetto che porterebbe, secondo alcuni, al corredo di sintomi delle allergie alimentari". La scienza cosiddetta tradizionale ha però "bocciato la validità di tale teoria, a dire di molti priva del valore di credibilità e riproducibilità che si richiede a ipotesi accettabili dalla comunità medica. A condannarla basterebbe la sola statistica- fanno sapere dal Cns- i gruppi sanguigni sono troppo pochi per poter suddividere le caratteristiche dell'alimentazione in base ad essi. Infatti il gruppo 0 avrebbe problemi alle articolazioni, allo stomaco e alla coagulazione; il gruppo A soffrirebbe particolarmente di anemia, disturbi epatici e cardiocircolatori, diabete di tipo I, neoplasie; il gruppo B avrebbe tendenze al diabete, alla sindrome di affaticamento cronico e malattie autoimmuni; mentre l'AB a patologie cardiocircolatorie, anemie e neoplasie". Il Cns alza la soglia d'attenzione e avverte: "basta un banale screening della popolazione per accorgersi che non è così. Stesso discorso vale per l'alimentazione-prosegue- l'elenco dei cibi proibiti per ogni gruppo fa credere che ognuno mangi male. Troviamo che il gruppo 0 deve astenersi dal latte e latticini, mentre i gruppi B e AB devono farne largo uso. Se così fosse, di intolleranti al lattosio in questi ultimi due gruppi non ce ne sarebbe (grande scoperta!), ma non è proprio così. Goccia di scienza- concludono- affidatevi a un nutrizionista e consultate il vostro medico se volete rientrare nei 'vecchi panni' e moderate il consumo di 'bufale'".
(Wel/ Dire)