(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 2 lug. - "Non eliminiamo alcun servizio all'ospedale di Gorizia, non stiamo assolutamente smantellando il nosocomio goriziano", hanno ribadito oggi ad Udine la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, e l'assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, al sindaco di Gorizia, Ettore Romoli.
"Viene invece chiuso il Punto nascita, per motivi di sicurezza e di qualità d'intervento, in quanto non esiste alcun paramento o margine che giustifichi una possibile prosecuzione dell'attività di questa struttura", hanno indicato Serracchiani e Telesca, che ha aggiunto: "non possiamo far correre dei rischi a mamme e bambini". Vengono nel contempo confermati tutti i servizi dell'ospedale goriziano, compresi quelli di Ginecologia e Pediatria, e Gorizia e l'Isontino manterranno la propria autonomia dal punto di vista sanitario, ha assicurato la presidente della Regione: "Gorizia dunque- ha sottolineato Serracchiani- avrà una propria azienda per i servizi sanitari assieme al Palmarino, mentre dovrà proseguire la sinergia con l'ospedale di Monfalcone, "con pari dignità tra le due sedi", ha indicato l'assessore Telesca. Nel capoluogo inoltre verrà insediato il centro amministrativo complessivo che guiderà la nuova Azienda sanitaria, frutto dell'aggregazione delle Sanità dell'Isontino e della Bassa Friulana.
Per quanto riguarda il progetto di una "Casa del parto" transfrontaliera, Serracchiani a Telesca hanno confermato che va avanti "legandola a quel 'percorso nascita' sul territorio che deve venire incontro alle esigenze delle madri e dei bambini nelle fasi pre- o post-parto: si tratta di uno sviluppo sul quale l'interesse della vicina Slovenia è significativo e quindi anche questa progettualità potrà essere oggetto di importanti accordi con la vicina Repubblica". Per il sindaco Romoli la chiusura del Punto nascita goriziano appare invece del tutto inopportuna.
(Wel/ Dire)