Progetto Aurora coordinato da 'Onda' per promuovere screening
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 22 gen. - Colpisce ogni anno in Italia oltre 3.000 donne, in Europa è il secondo tumore più diffuso dopo il cancro al seno nella popolazione femminile tra i 15 e i 44 anni: si tratta del carcinoma del collo dell'utero, riconosciuto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come la prima neoplasia totalmente riconducibile a un'infezione, causata da un agente virale molto comune, il Papilloma Virus Umano (Hpv). È partita domenica l'ottava edizione della Settimana europea della prevenzione del cancro della cervice uterina. La profilassi rappresenta infatti la migliore arma di difesa contro questo tipo di tumore, che causa ogni anno circa 15.000 vittime in Europa e 1.500 in Italia.
In base ai dati aggiornati al 30 giugno 2013, forniti dal Centro Nazionale di Epidemiologia Sorveglianza e Promozione della Salute (Cnesps) e pubblicati dall'Istituto Superiore di Sanità, la copertura media nazionale per le coorti 1997, 1998 e 1999 è intorno al 69% per tre dosi di vaccino: non è stato quindi raggiunto l'obiettivo (= 70%) prefissato dal Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2012-2014. Il rapporto testimonia inoltre una grande disomogeneità nell'accesso al vaccino a livello regionale: dalla "virtuosa" Toscana (nelle tre coorti prese in esame registra una copertura superiore all'80% per tre dosi di vaccino) ai risultati di Sicilia e Campania, che non superano rispettivamente il 56% e il 62%. Oltre alla prevenzione secondaria effettuata attraverso il pap-test, esame di screening in grado di individuare precocemente le alterazioni delle cellule del collo dell'utero, esiste anche una forma di prevenzione primaria: la disponibilità di due vaccini, sicuri e ben tollerati, che svolgono un'azione protettiva nei confronti dei due sierotipi del Papilloma Virus Umano, responsabili del 70% dei casi del carcinoma uterino.
O.N.Da, da anni impegnata sul fronte della sensibilizzazione e informazione sul tema dell'Hpv, ha coordinato come main partner ilProgetto europeo Aurora, che coinvolge, oltre all'Italia, 10 Paesi (Lettonia, Bulgaria, Romania, Repubblica Ceca, Cipro, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, Polonia, Grecia). Obiettivo dell'iniziativa è stato quello di individuare una strategia comune, volta a promuovere lo screening del tumore del collo dell'utero nei nuovi Stati membri dell'Unione Europea, nelle donne in età riproduttiva (30-69 anni), con particolare attenzione ai gruppi di popolazione più difficili da raggiungere, e a favorire uno scambio europeo di informazioni e conoscenze sull'attuazione di buone prassi per la prevenzione e la difesa dal cancro della cervice uterina.
Il progetto ha sviluppato un modello di training volto a formare adeguatamente addetti ai lavori sulla prevenzione di questo tumore. Più di 200 operatori sanitari e 68 figure impegnate nel campo dell'advocacy sono stati formati durante due corsi europei. Inoltre, il consorzio Aurora ha creato in tutti gli Stati partecipanti al progetto una rete di 22 centri pilota, che stanno già implementando lo screening del cancro alla cervice. Obiettivo del network è testare la metodologia di Aurora, coinvolgendo il personale sanitario formato durante il progetto, con lo scopo di migliorare la qualità e il numero di test di screening cervicale eseguiti nei diversi centri. É, inoltre, disponibile una piattaforma e-learning, con accesso libero: www.aurora-project.eu/it.
(Wel/ Dire)