SANITA. Umberto I Roma, pranzi in ritardo e si lavora nel caos
Continuano disservizi, "Regione faccia qualcosa"
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 15 gen. - Pranzi che arrivano in ritardo, cuochi costretti a consegnare di persona il cibo ai pazienti, anche in reparti sensibili come Oncologia o Malattie infettive, alimenti che arrivano da Pomezia refrigerati e devono essere rigenerati nella mensa con pochi forni a disposizione e in spazi non idonei. Questa la situazione che si vive al policlinico Umberto I di Roma da quando, venerdì scorso, e' cambiato l'appalto sulla ristorazione, ora in mano alla ditta Innova.
I dipendenti delle cucine si sono ritrovati con un preavviso di poche ore a dover cambiare ruoli e turni, tanto che sabato scorso i genitori dei bambini ricoverati in Pediatria si sono recati nelle cucine per avere chiarimenti. I lavoratori delle cucine aderenti ai Cobas avevano organizzato un'assemblea pubblica ma la direzione amministrativa del policlinico non l'ha autorizzata "per il rischio di interruzione di pubblico servizio".
"E' una situazione esplosiva che non puo' essere ignorata da chi ha permesso questo bando al massimo ribasso, ovvero la Regione Lazio- dicono i lavoratori- Dovrebbero capire che il cibo e' uno dei tanti strumenti di cura che richiede attenzione e non dovrebbe essere esternalizzato ma gestito direttamente dall'azienda sanitaria sia perche' si risparmierebbe non favorendo i guadagni dei privati, sia perche' si potrebbe migliorare la qualita' dei prodotti e la gestione del personale". Uno dei cuochi delle cucine racconta che "da quando c'e' la ditta Innova c'e' grande disorganizzazione. Siamo continuamente sotto pressione perche' hanno paura di far uscire i pasti in ritardo, cosa che poi avviene. Cosi' quelli che ci rimettono di più sono i pazienti, soprattutto quelli che devono seguire una dieta particolare". I lavoratori hanno annunciato quindi che la mobilitazione continuera' "fino a quando non sara' risolto questo insopportabile disservizio".
(Wel/ Dire)
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