Studio osservatorio 'Astrazeneca': ha 'vinto' con l'80%
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 26 feb. - "Basta a' salute, quanno c'è a salute c'è tutto". Recitava più o meno così una storica canzone di Ettore Petrolini, 'Tanto pe' cantà', arrivata al successo grazie soprattutto alle versioni di Gigi Proietti e Nino Manfredi. E Petrolini evidentemente aveva ragione. Secondo uno studio dell'Osservatorio Salute AstraZeneca, infatti, la Salute è oggi considerato insieme alla Famiglia il valore più importante nella vita dall'80% della popolazione, in netta crescita rispetto al 61% del 2011. Si conferma quindi il vecchio adagio 'la salute prima di tutto'. Al secondo posto, si legge nella nota dell'Osservatorio, il tandem "Lavoro-Vita di Coppia. I due valori, indicati entrambi da 1 italiano su 4 (25%), hanno però fatto registrare un calo di considerazione negli ultimi 2 anni, rispettivamente dell'8% per il Lavoro e del 7% per Vita di Coppia. Al contrario, ha scalato molte posizioni nelle priorità nazionali il Denaro, il cui peso nella vita degli italiani è quasi raddoppiato (è passato dal 13 al 24%), sorpassando così l'Amicizia (23%) e la Religione (14%). Trend positivo anche per la Solidarietà (8% vs 5% del 2011), considerata oggi più indispensabile di Cultura (stabile al 7%), Tempo Libero (4% vs 7%), Studio (3% vs 5%) e Potere (1% vs 2%)".
IL PARADOSSO: "Toglietemi tutto, ma non la salute", sembrano pensare gli italiani. Eppure più di 1 connazionale su 3 (il 36%) dichiara di non prestare alcuna attenzione alla prevenzione delle malattie, con una crescita dei "trascurati" del 12% solo nell'ultimo anno. Un trend che è probabilmente collegato alla crisi economica e che comporta anche una riduzione del 10% nelle analisi e negli esami di controllo periodici (scesi al 67% rispetto al 77% del 2012). Inoltre, il 16% degli italiani ammette di non seguire una dieta equilibrata e il 13% rinuncia a uno stile di vita sano.
ITALIA INSODDISFATTA: Un quarto della popolazione non è contento della propria situazione economica (il 23%) e l'insoddisfazione è aumentata considerevolmente negli ultimi 2 anni (+ 5%). Tra i problemi più sentiti dagli italiani spunta anche la mancanza di tempo, segnalata dal 21% del campione. Diminuiscono poi, com'era forse prevedibile, i connazionali appagati dal proprio lavoro (passati dal 45% al 39%), mentre per il momento reggono i rapporti famigliari (molto positivi per il 69%), amicali (62%) e sentimentali (58%). In generale, negli ultimi 2 anni sono raddoppiati i pessimisti. Oggi infatti quasi 1 italiano su 3 è sfiduciato (il 27% contro il 14% del 2011) e ben il 14% crede che la situazione sia destinata a peggiorare ulteriormente nei prossimi 3 mesi. Resiste, però, uno zoccolo duro di "inguaribili ottimisti": il 14% (era il 30% un anno fa) ritiene che la situazione non possa peggiorare ulteriormente ed è dunque destinata a migliorare. I più ottimisti sono uomini (70% contro 66% delle donne) e meridionali (71% vivono al Sud contro 68% al Nord e 61% al Centro), soprattutto giovani (nell'81% dei casi hanno meno di 34 anni) e in prevalenza laureati (88%).
C'È CRISI, CHE STRESS! Anche quando lo stress è alle stelle, il 40% della popolazione non riesce a concedersi una pausa e il numero degli italiani che debbono rinunciare a questo "lusso" è cresciuto del 12% nell'ultimo anno (28% nel 2012). Che cosa fare, dunque, per contrastare tensione e 1 Osservatorio Salute AstraZeneca, indagine periodica sulla cultura della salute realizzata da ISPO Ricerche; campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne (800 casi, metodo CATI).
Osservatorio Salute su Twitter: @OsservaSaluteAZ 2 nervosismo quando diventano insopportabili? Solo il 29% cerca un conforto medico, mentre 1 su 2 si affida ad amici o famigliari e ben 1 italiano su 3 cerca conforto nella fede, nelle preghiere e nelle pratiche religiose in generale.
LA SCALA DEI VALORI TRICOLORE. "È estremamente interessante osservare come i cittadini italiani attribuiscano sempre più valore alla salute. È un dato che fa riflettere e che deve spingere ancor di più ogni operatore del Sistema Salute a impegnarsi al massimo nella promozione della ricerca e del progresso scientifico per migliorare la qualità di vita delle persone e facilitare la soddisfazione di questo grande bisogno di salute che emerge nella popolazione", ha dichiarato Gilberto Riggi, direttore medico di AstraZeneca Italia.
(Wel/ Dire)