(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 19 feb. - "Condivido il percorso realizzato" con la chiusura della maternità dell'ospedale di Porretta Terme. Così la presidente della Provincia di Bologna, Beatrice Draghetti, rispondendo in aula ad una fitta serie di interrogazioni sul tema. "Siamo di fronte ad un cambiamento complessivo del ruolo tradizionale degli ospedali", premette Draghetti. Nel caso specifico, sulla decisione riguardante la maternità non hanno pesato "prevalenti considerazioni di carattere economico", sottolinea la numero uno di Palazzo Malvezzi: i motivi riguardano l'attività del reparto stesso, che presentava numeri "nettamente al di sotto degli standard previsti per l'accreditamento". In particolare, i dati del 2012 "confermano la tendenza in atto dagli ultimi dieci anni- afferma Draghetti- e dimostrano che la gran parte delle donne residenti nel distretto di Porretta preferisce gli ospedali di Bologna per partorire": il 31% ha scelto Porretta, il 51% il Maggiore ed un altro 15% il Sant'Orsola.
In questo contesto, l'Ausl ha seguito "l'iter programmatorio previsto nelle sede istituzionali competenti", aggiunge la presidente. Inoltre, al di là della maternità, l'ospedale di Porretta resterà "un presidio di riferimento per il territorio locale", assicura Draghetti: obiettivo da ricercare "investendo sulla capacità di attirare un bacino di utenza che comprenda anche le zone toscane" adiacenti. La presidente, infine, cita il "rilancio delle attività di chirurgia e urologiche" e la realizzazione della Casa della salute, che consentirà "una più stretta integrazione tra ospedale e territorio". Parole che non bastano a placare le proteste dell'opposizione.
Le istituzioni stanno dimostrando "disattenzione e menefreghismo generale nei confronti della montagna", afferma Gianfranco Tommasi Udc), definendo "da burocrate" le spiegazioni fornite da Draghetti. Parla di "decisione sbagliata che va ancora una volta a penalizzare la montagna" anche Giuseppe Sabbioni (Scelta civica). Per Giovanni Leporati (Ncd) la Provincia "doveva fare una scelta di campo schierandosi al fianco dei sindaci", per difendere una montagna "dimenticata e tradita": condividendo la chiusura della maternità, Draghetti si dimostra "lontana dalla gente".
Sul tema, in apertura di Consiglio, interviene anche Giovanni Venturi (Fds). "I dati erano disponibili anche per il vecchio ospedale. Se il reparto è considerato non in sicurezza, perchè è stato mantenuto anche nell'ospedale nuovo- chiede il consigliere provinciale- nato da poco e costato milioni e milioni di euro di soldi pubblici?". La decisione concretizzatasi nei giorni scorsi è "inaccettabile", aggiunge Venturi: "Se questi sono i presupposti della Città metropolitana", si prospetta una "situazione molto preoccupante" per la montagna. Lo stesso Venturi, per la seduta di oggi, ha presentato un ordine del giorno firmato anche da Roberto Flaiani (Fli): nel documento si esprime "netta contrarietà" al "depotenziamento" dell'ospedale di Porretta.
(Wel/ Dire)