(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 19 feb. - "Dopo un lavoro di dieci anni che ha permesso di rispondere a 11mila chiamate, è costretto a chiudere il call center gestito dall'associazione Alzheimer uniti Roma onlus e dall'associazione Alzheimer Roma onlus". Lo fa sapere, in una nota, il Centro servizi per il volontariato (Cesv) del Lazio.
"Nato dieci anni fa, svolge un intenso lavoro di informazione e di orientamento per le famiglie che si trovano improvvisamente ad avere un congiunto colpito da una malattia sempre più frequente e che pone una serie di problemi non solo sul piano sanitario, ma anche su quello psicologico e sociale- spiega il Cesv- Grazie al call center, familiari e caregiver possono avere aiuto per imparare a conoscere la malattia e imparare a gestirla, individuare i servizi ospedalieri specialistici e le strutture territoriali più adatti, i Centri diurni e di riabilitazione, i ricoveri di sollievo e così via e per entrare in contatto con le associazioni impegnate sul campo. Il bacino potenziale di utenza per questo servizio è molto ampio: sono quasi 36.000 i soggetti colpiti dalla malattia di Alzheimer in carico agli Uva del Lazio, e si attendono circa 14mila nuovi casi l'anno".
Secondo il Cesv "il Comune di Roma ha tagliato i finanziamenti, che peraltro ammontavano solo a 50mila euro l'anno, e per di più con effetto retroattivo e ha intimato a disdire i contratti per il numero verde 800915379. Chiude così un servizio prezioso per i cittadini, ma il timore è che si tratti soltanto del primo di una serie di servizi che saranno costretti a chiudere a seguito delle scelte dell'amministrazione in materia di politiche sociali".
Anche per questo, oltre alla Conferenza regionale del volontariato, anche esponenti di altre componenti del terzo settore hanno espresso solidarietà.
(Wel/ Dire)