SANITA. Autismo, 'L'emozione non ha voce' si apre al territorio
A Roma, sede Ido, incontra famiglie per rete sostenitori attivi
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 12 feb. - Le famiglie con figli autistici per non implodere devono essere più attive e presenti sul territorio. Fedeli a questa linea, i genitori di adolescenti autistici dell'associazione 'L'Emozione non ha voce Onlus' hanno deciso di promuovere venerdì a Roma, dalle 19 alle 20 in via Alessandria 128/B presso la sede dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), la prima riunione generale per iniziare a creare una rete di sostenitori.
"Sarà l'occasione per presentare i nostri progetti, attuali e futuri e, soprattutto, ascoltare i suggerimenti, le idee ma anche le critiche di tutte le famiglie che siano interessate a partecipare. L'obiettivo- afferma Fabio Bernardini, responsabile marketing e comunicazione della Onlus- è di confrontarci tra noi e di raccogliere i sogni e le speranze di tutti per costruire insieme il futuro dei nostri ragazzi". Il vuoto che va colmato, secondo Bernardini, riguarda l'assenza di proposte per gli adulti a livello di società: "Va benissimo che si parli sempre di più di autismo e diagnosi precoce, ma per gli adulti cosa proponiamo? Vige l'assenza di una politica per l'età adulta- precisa il genitore- mi piacerebbe che si cominciasse a parlare di quello che la società è in grado di proporre per risolvere il problema della transizione dall'adolescenza all'età adulta". L'Emozione non ha voce ha in mente un progetto per i suoi ragazzi: "Desideriamo creare un polo di aggregazione che si autosostenga e che stia sul mercato come fanno le cooperative sociali o i centri sportivi. Una struttura residenziale e operativa che viva in base alle sue capacità di reddito, sostenuta solo in parte da un finanziamento pubblico, divenuto ormai evanescente a causa delle ristrettezze economiche dello Stato.
All'interno del polo- immagina il genitore- ci dovranno essere attività di gestione come la palestra, un ristorante con servizio self-service, per permettere ai ragazzi di essere parte integrante di una attività che si mantenga con le proprie gambe".
La Onlus quindi non chiede assistenzialismo, "piuttosto vuole mettere in primo piano il ruolo delle famiglie che devono spingere verso la creazione di più valore e lavoro per i loro figli, non abbandonando mai l'idea di un futuro diverso".
Obiettivo già perseguito attraverso i progetti 'Cantiere', 'Cavallo', 'Rugby' e la campagna di sensibilizzazione 'Diamo forma alla solidarietà': "Tutte potenziali attività lavorative e remunerative". Il progetto Cantiere prepara i ragazzi in lavori edili e di ristrutturazione. "Al momento siamo al Centro ippico nomentano- spiega Bernardini- dove i ragazzi lavorano imbiancando le scuderie o facendo restauro". Il progetto 'Cavallo' "impegna invece i ragazzi in due mezze giornate a settimana (martedì e giovedì pomeriggio) nella cura dell'animale a 360 gradi, così da prepararli a diventare potenziali stallieri. Loro badano al cavallo, puliscono il box e poi lo montano per prepararsi alla prossima edizione di 'Cavalcando l'autismo 2014', che partirà a settembre dalla tenuta di Mogol per proseguire verso nord. Tutta l'esperienza del percorso precedente è a disposizione di chi vorrà, come organizzazione, fare la stessa cosa con altri ragazzi". Infine, il parmigiano. 'Diamo forma alla solidarietà' è "l'esempio di come i nostri figli potranno essere utilizzati per svolgere attività di consegna, packaging, gestione del magazzino, degli ordini e della raccolta di contatti-clientela. Si tratta essenzialmente di un progetto di raccolta fondi- sottolinea Bernardini- cominceremo questo mese a confezionare e consegnare piccole forme di parmigiano tra i 400 e i 600 grammi, che ognuno potrà acquistare attraverso un'offerta minima di 10 euro al mese per un periodo di sei mesi. Il pagamento si può fare online, sul sito, o attraverso un rid. Non ci interessa vendere- evidenzia l'esponente dell'associazione di genitori- l'obiettivo è far interagire i ragazzi. Speriamo di avere molti sottoscrittori per scaglionare le consegne almeno in un pomeriggio a settimana".
Ma l'impegno degli adolescenti di 'L'Emozione non ha voce' non si esaurisce qui. Loro lavorano davvero tanto sulle relazioni e i rapporti interpersonali. Come? Ogni sabato praticano il rugby grazie alla Primavera Rugby che segue sempre 15-18 ragazzi.
"Sviluppare le intelligenze sociali è fondamentale nella vita- aggiunge Bernardini- i nostri figli stanno imparando a obbedire agli ordini dell'allenatore, a confrontarsi con gli altri, a interagire, hanno voglia di fare e di essere riconosciuti per quello che fanno. Non può nascere nulla se si rimane confinati e isolati all'interno della 'mia' famiglia, della 'mia' scuola o in un'ora di attività sociale-conclude- se questi giovani mancano di intelligenza sociale allora devono essere curati con tanta socialità". Probabilmente nella seconda metà di aprile/maggio prenderà vita un ultimo progetto relativo al Tiro con l'arco, ma prima sarà necessaria una fase di screening per decidere quali ragazzi far partecipare.
(Wel/ Dire)
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