SANITA. Prenotazioni esami e lista d'attesa unici in Romagna
Ausl uniforma aree: Ora male Ravenna, meglio Rimini, Forlì-Cesena
(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 17 dic. - Contro le differenze, a volte molto marcate, tra le diverse province romagnole, nel 2016 si arriverà al Cup (Centro unificato di prenotazione) e alla lista d'attesa unici. E saranno poi gli otto distretti a definire dove usufruire della prestazione. Tra i progetti messi in campo, spiega alla stampa il direttore sanitario, Gianbattista Spagnoli, c'è anche l'anagrafe unica regionale e un software semantico per migliorare la coerenza delle ricette. Oltre all'attività di recall con tanto di sanzioni allo studio per chi non si presenta, e all'apertura al sabato e alla domenica per Tac e Risonanza magnetica nucleare che si valuta se ripetere nel 2015. L'Ausl romagnola prova dunque a dichiarare guerra ai tempi di attesa, ma anche alle differenze tra i diversi distretti.
Secondo il monitoraggio effettuato su 45 prestazioni critiche, 17 prime visite e 28 prestazioni diagnostiche, i bacini territoriali di Ravenna, Rimini, Forlì e Cesena presentano differenze significative. Ma spiegare perché non è semplice data la molteplicità di fattori che incidono. Di certo "Rimini risulta meno critica", avendo una popolazione più giovane e facendo meno ricorso alla prescrizione. Mentre Forlì e Cesena possono contare su due grandi ospedali. Comunque, sottolinea Spagnoli, c'è stato un "miglioramento complessivo da aprile 2014", anche se meno marcato nella città dei mosaici. Dove il 57% delle tipologie di prestazioni avviene nei tempi, contro l'80% di Rimini e Forlì e il 77% di Cesena. Nella città dei mosaici, dicono i dati di ottobre 2014, le criticità riguardano oltre 10 prestazioni: così servono 268 giorni per un "Fondo oculare", 145 per l'"elettrocardiogramma Holter" e 135 per l'"Ortodonzia", tutte prestazioni fuori dall'attesa massima di 60 giorni.
A Rimini servono 50 giorni per una tac addome e 42 per un'Emg, ma si è comunque nei parametri. Mentre occorre migliorare i 37 giorni di attesa per una visita oculistica, i 34 per una ginecologica, i 31 per quella neurologica e i 27 per quella ortopedica. A Cesena le criticità maggiori riguardano Tac addome, tempi di attesa oltre 130 giorni, ecografia mammella, 108, e ortodonzia, oltre 65. Occorre inoltre agire su Rmn cerebrale e addome e sulla visita gastroenterologica. Infine a Forlì servono 303 giorni per una visita endocrinologica, 200 per quella pneumologia e 167 per l'elettrocardiogramma Holter. Occorre inoltre agire anche sui 29 giorni per una visita oculistica. Va però precisato che "a Ravenna esiste da tempo il percorso di garanzia", che permette l'accesso al privato convenzionato in caso di superamento dei tempi previsti, "mentre negli altri ambiti non è così diffuso". L'obiettivo è garantirlo per le visite nel primo semestre del 2015 e per le prestazioni di carattere strumentale entro l'anno. Toccherà poi alle alte tecnologie.
Le azioni per diminuire le liste d'attesa, prosegue il direttore sanitario, possono essere di carattere ordinario e straordinario, ma non è detto, sottolinea, che "i risultati siano costanti e duraturi nel tempo. Veniamo infatti da quattro realtà diverse che hanno affrontato lo stesso tema con modalità non omogenee". Due le linee di intervento sul breve periodo: da un lato l'incremento dell'attività interna, simil-Alp, aprendo anche al sabato e alla domenica per alcune prestazioni. A Ravenna sono 10 i turni aggiuntivi per un totale di 60 ore, a Rimini 16 per 102 ore, a Cesena nove per 54 ore e a Forlì 12 per 126 ore. Dall'altro rivolgersi al privato.
Sul lungo periodo la strada è quella di "fare le cose appropriate", aggiunge Spagnoli. Per quanto riguarda invece le sanzioni per chi non comunica la rinuncia alla prestazione, prima la Regione vuole un'analisi delle disdette e degli abbandoni senza, per capire il legame con i tempi di attesa e l'incidenza dei non esenti, per poi emettere nelle prossime settimane una circolare. Infine occorre "massimizzare" il recall, dato che si raggiunge per certe prestazioni anche il 18% di abbandoni, in particolare per quando riguarda gli esami endocrinologici e le visite odontoiatriche cui ricorrono molti extracomunitari.
Rimini e Ravenna si sono affidate a una segreteria telefonica automatica: nel primo caso sono 31.525 le chiamate fatte con il 71,4% di conferme e il 4,5% di cancellazioni; nel secondo quasi 63.600 con il 62% di conferme e il 4,4% di cancellazioni. Cesena e Forlì hanno scelto l'sms: nel primo casi le disdette sono pari al 18% nel secondo caso non arrivano al 4% L'obiettivo, ribadisce Spagnoli, rimane un'omogeneizzazione a livello romagnolo entro il primo semestre del 2015 dei settori con differenze più marcate.
(Wel/ Dire)
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