'Direttiva su tabacco non riduce rischi ma limita scelte persone'
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 25 set. - "Dall'Italia all'Europa, fino agli Stati Uniti, in nome del benessere collettivo vengono introdotte sempre piu' limitazioni alle liberta' individuali punendo ad esempio chi e' sovrappeso per golosita', chi fuma o chi beve. Non si tratta di condividere questi comportamenti, ma di esprimere una visione dello Stato che non entra nelle scelte, negli orientamenti e nelle preferenze personali dei cittadini". Cosi' Save the Choice, in una lettera inviata al ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
"Ritiene lecito che lo Stato ci protegga, non solo dagli altri, ma anche da noi stessi?", chiede al ministro l'organizzazione secondo cui "e' meritevole l'obiettivo di tutelare la salute dei minori, attenzione pero' a non far diventare tali provvedimenti la foglia di fico di una legislazione illiberale che tratta i cittadini da sudditi che, se lasciati a se stessi, non sanno esercitare in modo consapevole la liberta' di scelta".
L'8 ottobre prossimo il Parlamento Europeo e' chiamato a votare una "proposta di revisione della direttiva sui prodotti del tabacco che, invece, di aumentare le informazioni a disposizione dei cittadini per compiere una scelta consapevole, mira a introdurre una serie di divieti sbagliati e controproducenti che ridurranno la scelta dei consumatori senza ridurre i rischi. La storia- ricorda Save the Choice- insegna che divieti e proibizionismo non hanno mai prodotto i risultati sperati e hanno sempre incoraggiato contrabbando e attivita' illecite".
L'esperienza dimostra che le uniche campagne in grado di incidere sulle abitudini dei fumatori sono quelle incentrate su informazione e sensibilizzazione. Per l'organizzazione, si legge nella lettera indirizzata al numero uno del ministero della Salute, il "divieto conferisce invece un tocco di trasgressione ad un comportamento che di per se' non sarebbe ne' trasgressivo ne' criminoso. Proprio lo scorso novembre il 'New York Times' sottolineava come il declino piu' marcato del numero dei fumatori negli Stati Uniti si sia registrato nei decenni prima del 1990, a seguito di campagne informative, mentre negli ultimi due decenni, contrassegnati da tasse, divieti e restrizioni sulla pubblicita', 'la flessione e' stata piu' lenta'".
In un Paese come il nostro, "bisogna riscoprire il buon senso e avere fiducia nelle persone in un mondo dove controlli e divieti sembrano invece aumentare- sottolinea Save the Choice- Come ha sostenuto Michele Ainis sul 'Corriere della Sera', anche nell'interventismo di Stato viene lesa la nostra privacy. Ci auguriamo che Lei ministro Lorenzin - da liberale come si definisce - possa sostenere la nostra battaglia contro divieti irragionevoli, iper-regolamentazione e Stato etico", conclude.
(Wel/ Dire)