(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 set. - "Oggi nel Lazio sono dodici le case di cura psichiatriche per un totale di 800 posti letto. In questo contesto, gli psicologi chiamati a collaborare con gli psichiatri sono 36", fa sapere l'Ordine degli psicologi del Lazio, aggiungendo che quelli impegnati nelle diverse case di cura di Roma e del Lazio "hanno avviato un percorso per definire un luogo stabile di condivisone e confronto sui temi della cura del paziente affetto da disagio psichico", per arrivare cosi' alla realizzazione di una "cartella clinica unica che migliora il coordinamento tra psicologi appartenenti a modelli teorici diversi".
Sulla base di questa esigenza, l'Ordine degli Psicologi del Lazio ha deliberato, a suo tempo, in favore dell'avvio del gruppo di studio 'La Psicologia e gli Psicologi nelle Case di Cura Psichiatriche Accreditate del Lazio', il cui coordinamento e' stato affidato a Pietro Romanelli, responsabile del servizio di Psicologia Clinica della casa di cura Samadi. Il primo risultato di questo progetto e' uno studio di scenario, 'La Psicologia e gli Psicologi nelle Case di Cura Psichiatriche Accreditate del Lazio', che verra' presentato a Roma venerdi' 13 settembre alle 17.30 presso l'Ordine degli Psicologi del Lazio in Via del Conservatorio 91.
All'iniziativa interverranno Marialori Zaccaria, presidente dell'Ordine degli Psicologi del Lazio, Pietro Romanelli, ed alcuni componenti del gruppo di studio, tra cui Antonella Giuliani, Antonella Marianecci e Sara Savoca. Prendera' parte all'evento anche Rita Visini, assessore alle Politiche sociali della Regione Lazio.
"Negli ultimi vent'anni, in Italia, la presenza di psicologi all'interno di case di cura di tipo psichiatrico e' cresciuta esponenzialmente- rivela l'Ordine degli psicologi del Lazio- benche' notevole resti ancora la distanza - di formazione e cultura - fra psichiatri (laureati in medicina poi specializzati in psichiatria) e psicologi (laureati in psicologia e successivamente specializzati in psicoterapia). Benche' la guida nelle case di cura psichiatriche resti saldamente nelle mani degli psichiatri- prosegue- la figura dello psicologo e' diventata ormai necessaria (in base alle direttive sanitarie nazionali e alle ultimissime riconversioni). Tuttavia, questo forte cambiamento (materiale ma anche culturale) non si accompagna a una riflessione unitaria, ne' alla costituzione di strutture nelle quali gli psicologi possano incontrarsi, ne' alla creazione di parametri a cui il lavoro degli psicologi (che - e' bene ricordarlo - provengono da scuole psicoterapeutiche distinte) possa essere ricondotto. Paradigmatica di tutto cio'- aggiunge l'Ordine del Lazio- e' da sempre l'assenza di una cartella clinica formalmente e strutturalmente condivisa dagli psicologi, a prescindere dalla scuola di provenienza".
Questo progetto ha messo di fronte psicologi che provengono da una decina di scuole psicoterapeutiche distinte e ha portato a una "conquista straordinaria: La definizione di una cartella clinica unica di psicologia". L'iniziativa ha coinvolto operatori di diversa sensibilita' in un percorso comune con lo scopo di incontrarsi e condividere esperienze, discutere le ragioni che rendono necessaria la loro figura professionale, individuare lo sfondo comune dell'apporto alla cura, immaginare parametri di formazione e di lavoro condivisi e, infine, lavorare alla realizzazione di una cartella clinica unica e formalmente condivisibile.
(Wel/ Dire)