(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 set. - L'esposto, anonimo, e' arrivato venerdi' in Procura e al momento non contiene ipotesi di reato, ne' tantomeno ci sono degli indagati. Ma i magistrati di via Garibaldi stanno vagliando con attenzione le oltre 100 pagine (per la maggior parte si tratta di documenti) che svelerebbero, come anticipato oggi dall'edizione locale di 'Repubblica Bologna', liste d'attesa gonfiate all'ospedale Maggiore per incassare lo straordinario serale. O, ancora, esami (tac e risonanze magnetiche, nello specifico) dati per eseguiti in cui pero' il paziente non si e' mai presentato.
A confermare l'attivazione della Procura (titolare del fascicolo e' il pm Morena Plazzi) e' oggi il procuratore aggiunto Valter Giovannini: "Immediatamente dopo la ricezione dell'esposto- spiega- vista la densita' e la complessita' degli argomenti, e il dettaglio con cui e' descritta la condotta in questione, sono stati disposti gli accertamenti dei Nas".
Giovannini ammette pero' che l'indagine potrebbe soffrire della comunicazione da parte di alcuni di elementi 'delicati' alla stampa. Cosa che, insiste, impone un'accelerazione negli accertamenti e che forse complichera' un po' il lavoro. La Procura, inoltre, si augura "di non dover scomodare un numero rilevante di pazienti per verificare quanto denunciato nell'esposto". L'invito tra le righe e' ai camici bianchi: chi sa parli.
La notizia data oggi da 'Repubblica Bologna' parla della denuncia di un gruppo di radiologi stanchi di assistere impotenti a quello che succede, a loro dire, nel reparto. A cominciare dal alcune delle Tac lasciate ferme volutamente per costringere l'azienda a chiedere ai sanitari di fare turni serali straordinari (pagati profumatamente) per smaltire le liste d'attesa). Il dossier fa riferimento anche a un tecnico del reparto che farebbe pressione sugli altri colleghi per far risultare eseguiti esami prenotati in libera professione, dove pero' il paziente non si e' mai presentato (anche questo sarebbe un meccanismo per 'arrotondare' stipendi di medici e infermieri).
La pratica, secondo quanto riporta il quotidiano, andrebbe avanti da diversi anni, anche se le carte inviate in Procura si riferiscono soprattutto al biennio 2011-2012. Non e' chiaro se i vertici dell'Ausl di Bologna conoscessero quanto accadeva al Maggiore. Ma c'e' una circolare del direttore sanitario Massimo Annicchiarico di fine 2012 in cui si diceva che dal primo gennaio 2013 gli straordinari serali devono essere regolamentati da una pianificazione annuale definita dalla Direzione sanitaria.
(Wel/ Dire)