(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 set. - Dall'accesso agli atti presentato all'agenzia regionale per lo sviluppo rurale Ersa dall'eurodeputato Andrea Zanoni del gruppo Alde e membro della commissione Envi Ambiente, Salute pubblica e Sicurezza alimentare al Parlamento europeo sono spuntati 5 nuovi mappali coltivati a mais Ogm Mon 810.
Zanoni aveva avanzato all'agenzia regionale per lo sviluppo rurale Ersa la richiesta di accesso agli atti per ottenere copia delle pagine del registro informatico, istituito dal decreto legislativo dell'8 luglio 2003 numero 224, dove sono annotate le notifiche delle localizzazioni delle coltivazioni di Ogm.
Dalla risposta dell'Ersa risulta che, "oltre ai gia' noti terreni coltivati con mais Ogm Mon 810 da Giorgio Fidenato a Vivaro (Pn) e a Mereto di Tomba (Ud), rispettivamente di 3 mila metri quadrati e 1.000 metri quadrati e seminati il 15 giugno scorso, ve ne sono altri 5 sempre nel comune di Vivaro seminati due mesi prima, ovvero il 14 aprile. Questi ultimi sono intestati a Silvano Dalla Libera per un'estensione complessiva di 11.300 metri quadrati".
Per Zanoni e' "strano che la Regione non abbia reso noto che oltre ai terreni del Fidenato vi fossero anche quelli di Dalla Libera per ben 11.300 metri quadri". Per questo motivo, "domani- rende noto l'europarlamentare- andro' sul posto per vedere da vicino queste coltivazioni illegali, ma temo che il mais di Dalla Libera sia gia' fiorito con tutte le conseguenze negative del caso. Ho gia' scritto al presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, chiedendo, a fronte dell'entrata in vigore del decreto del ministero della Salute del 12 Luglio 2013, la distruzione immediata delle coltivazioni e di attivare tutte le autorita' competenti al fine di controllare e monitorare eventuali e potenziali contaminazioni in atto e future causate da queste coltivazioni tramite polline ma anche tramite i tessuti vegetali che rimarranno nel terreno".
Secondo Zanoni "la diffusione degli Ogm sarebbe una condanna a morte per l'agricoltura, perche' metterebbe in ginocchio le aziende agricole biologiche e tradizionali portando al monopolio delle coltivazioni transgeniche. Gli effetti sugli ecosistemi sarebbero irreversibili: gli Ogm sono organismi viventi e possono riprodursi e moltiplicarsi, sfuggendo a qualsiasi controllo. È necessario fermare subito queste coltivazioni per proteggere la biodiversita', i campi e la nostra sicurezza alimentare".
(Wel/ Dire)