(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 4 set. - "Nel 2050 oltre il 40% della popolazione mondiale vivra' in grave stress idrico e quasi il 20% potrebbe essere esposta a inondazioni. Il valore economico delle attivita' a rischio di inondazioni e' prevista per circa 45 miliardi di dollari entro il 2050. Inoltre, anche l'inquinamento delle acque e' in aumento, aggiungendo incertezza sulla futura disponibilita' di acqua". Cosi', in una nota, l'Ocse- Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, in occasione della Settimana dell'acqua di Stoccolma presenta due relazioni sulla carenza d'acqua e inondazioni, rischi rappresentati da troppa poca, o troppa acqua. Tali rischi, poi, "sono aggravati dal cambiamento climatico- avverte l'Ocse- i governi devono gestirli in modo da non compromettere la crescita della popolazione e le citta', la crescita economica e la sicurezza alimentare o energetica".
Quindi, "invece di limitarsi a reagire alle crisi idriche, i governi devono valutare, indirizzare e gestire i rischi in modo proattivo- esorta il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria- siamo stati avvertiti: non vi e' alcun dubbio che questi rischi sono in aumento. Ora dobbiamo armarci di strategie di gestione del rischio che impediranno la scarsita' d'acqua e inquinamento, serve protezione contro le siccita' e le inondazioni che stanno mettendo in pericolo la vita umana, gli ecosistemi e le economie".
La relazione 'Water security for better lives', infatti, rileva che "la sicurezza e' stabilire un livello accettabile di rischio dell'acqua pesando i costi per migliorare la sicurezza idrica contro i benefici attesi, e di garantire che le risposte siano proporzionali alla grandezza del rischio".
Usando un approccio basato sul rischio, un altro nuovo rapporto dell'Ocse 'Water and climate change adaptation: policies to navigate uncharted waters' fa la recensione delle iniziative dei Paesi di adattarsi gestione dell'acqua ai cambiamenti climatici.
La relazione rivela che "quasi tutti i Paesi proiettano rischi crescenti di acqua causati da cambiamenti climatici, con eventi estremi (alluvioni e/o siccita') citati come una preoccupazione primaria da 32 paesi e 23, sottolineando che la carenza d'acqua e' una questione fondamentale".
Poi, "circa la meta' dei paesi esaminati hanno rilevato che gli impatti del cambiamento climatico sull'approvvigionamento idrico e servizi igienico-sanitari sono una preoccupazione chiave- si legge nella relazione-evidenziando le preoccupazioni degli impatti sulla qualita' dell'acqua". Anche se "i Paesi stanno costruendo la base di conoscenze per informare le decisioni sui i rischi dell'acqua, di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici, dovrebbero fare di piu' per una migliore destinazione e la loro gestione", conclude l'Ocse.
(Wel/Dire)