SANITA. Irccs Santa Lucia: Tagli lineari non portano risparmi
Soluzioni? 'Tecnologica, assistenza domiciliare, diagnostica'
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 16 ott. - Molti in passato hanno sottolineato la necessita' di superare il principio dei tagli lineari che non colpiscono l'inefficienza ma distruggono l'efficienza. "È un approccio che non porta ad alcun risparmio, ne' al miglioramento della qualita' dei servizi". Apre cosi' il suo intervento agli Stati generali del Forum ex articolo 26 Antonino Salvia, direttore sanitario dell'Ircss Fondazione Santa Lucia. "Nel Documento economico e fimanziario di Monti era stato deciso che dal settore sanitario dovevano essere attesi risparmi di spesa pari a 2, 5 miliardi nel 2013 e 5 miliardi nel 2014- spiega il dottore- a fronte di un incremento del finanziamento dello 0,5% nel 2013 e dell'1% nel 2014. Nel Lazio noi abbiamo impugnato due decreti proposti da Bondi che puntavano invece a ridurre in maniera orizzontale il finanziamento per attivita' ospedaliera del 6,85%, e per l'attivita' amblatoriale dello 0, 5%. Li abbiamo bloccati".
Passando poi al Fondo regionale sanitario del Lazio, il direttore sanitario precisa: "Nel 2008 si attestava sugli 8 miliardi e 600 milioni di euro e oggi ammonta a quasi 10 miliardi. Al contrario, invece, e' calato il Fondo ex articolo 26, passando da 217,8 milioni nel 2009 a 187,5 milioni nel 2013 e pare ci vogliano dare altri 5 milioni". Se sono "vere le stime dell'Istat, che ci dicono che a livello nazionale abbiamo una popolazione di disabili, fatti salvi i bambini (200 mila), di 2.600.000 soggetti- aggiunge Salvia- nel Lazio parliamo di 260 mila persone. Quali sono allora le risposte ai loro bisogni? Nella nostra regione i posti programmati semiresidenziali e residenziali sono sulla carta 13.000 ma nella realta' ne abbiamo 5 mila. Manca quindi una rete assistenziale, mancano i percorsi diagnostici e i trattamenti durano di norma 120 giorni a prescindere dai bisogni del paziente".
Il direttore propone di "finirla con le chiacchiere e definire in maniera chiara le scelte di politiche sanitarie". È una provocazione dettata dallo "scoramento che pero' non mi blocca nel reagire. Dobbiamo ottimizzare i costi- continua Salvia- ma non con questo tipo di attivita' che provoca il disavanzo nazionale e regionale. Finiamola con i commissari, definiamo i fabbisogni. I dati ci sono e la Regione li ha. I numeri siano resi pubblici e valutati sulla base delle reali necessita'".
L'azione dovra' dunque ripartire dalla costituzione di una rete di assistenza e dalla definizione di percorsi diagnostici terapeutoci idonei al bisogno di salute degli utenti.
"L'assistenza domiciliare e' la frontiera per evitare una logica ospedalocentrica-spiega il direttore- l'ospedale di riabilitazione e' una struttura complessa, che prevede il ricovero ordinario, i day hospital, l'ex articolo 26 e l'ambulatoriale, ma di base- sottolinea Salvia- occorre potenziare i centri di assistenza domiciliari nel lazio che aiuterebbero ad eliminare le liste di attesa e l'uso improprio delle strutture sanitarie".
Salvia infine propone di "investire in innovazione tecnologica nella sanita' per produrre salute. Questo e' un dogma di fede per me-afferma- la sanita' deve essere vista come una risorsa piu' che come un costo. Nel 2000 l'Oms disse che eravamo il secondo servizio sanitario nel mondo. Oggi a curare il roseto della Sanita' chi ci mandiamo?Carlo Cottarelli, il nuovo commissario nominato per la spendong review- conclude- sara' il giardiniere o il boscaiolo?".
(Wel/ Dire)
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