Prime tre professioni senza albo coinvolte nella regolamentazione
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 nov. - Chinesiologi, osteopati e naturopati attivi in Italia d'ora in poi saranno dotati di una norma tecnica che li qualifichera', permettendo loro di accedere alla certificazione di conformita' alle norme tecniche. A definire la normazione delle prime tre professioni della salute sino ad oggi non regolamentate, e' stato l'Uni, l'Ente nazionale italiano di unificazione, che svolge attivita' normativa in tutti i settori - funzione riconosciuta sia dall'Ue che dallo Stato italiano - definendo chi sono e cosa fanno i professionisti e assicurando cosi' uno standard di qualita' permanente, che puo' anche portare alla certificazione del professionista su base volontaria.
Quelle citate sono appunto state le prime tre professioni 'senza albo' dell'area 'salute' a essere coinvolte dal processo avviato con la legge sulle professioni non organizzate (l.
4/2013) in vigore da febbraio, una legge attesa da diversi professionisti che operano sul mercato in un regime di piena concorrenza, senza disciplina e standard di qualita'. Cosi' come peraltro sono stati finora senza garanzie i rispettivi clienti.
"La legge ha rappresentato la risposta italiana all'appello contenuto nella direttiva Ue sui servizi (l. 123/2006) che esortava in particolare gli stati membri ad adottare misure che facilitassero il riconoscimento della qualita' dei prestatori.
Noi chinesiologi- spiega Giorgio Berloffa, presidente dell'Unione nazionale chinesiologisiamo- siamo stati i primi ad aprire la finestra sul mondo della salute grazie alla la norma Uni 11475, ratificata ed entrata a far parte del corpo normativo italiano il 14 febbraio. Per noi non esiste la caviglia, il ginocchio, il muscolo, come per il fisioterapista, professionista sanitario in senso stretto: non ci occupiamo di patologie. A noi si rivolge chi desidera fare del movimento guidato correttamente: siamo dei veri e propri consulenti motori".
Seguiti da naturopati e osteopati, con le norme Uni 11491 e 11492, ratificate entrambi il 6 giugno. "A contattarci sono spesso utenti che hanno paura dei farmaci e vorrebbero risolvere i loro problemi in modo naturale. La naturopatia- spiega Tonella Doro, presidente di Naturaliter, associazione di categoria dei naturopati- non si sostituisce ne' si sovrappone alla medicina. La nostra e' una professione umanistica, che si prende cura della persona e non della malattia. Lavoriamo partendo dal concetto che l'organismo umano dispone di meccanismi naturali di autoguarigione. Il compito del naturopata e' quello di contribuire al miglioramento della qualita' della vita della persona, considerandola come unita' indivisibile sul piano fisico, energetico, psicoemotivo e spirituale. Solo che avevamo bisogno di una disciplina del settore, cosa che oggi finalmente otteniamo".
"Grazie al testo di autoregolamentazione Uni, non obbligatorio ma ufficialmente riconosciuto, tutti i professionisti di queste aree 'salutistiche' potranno finalmente dare contenuti di certezza e qualita' professionale per differenziare il proprio posizionamento competitivo sul mercato e sulla base della quale fornire garanzia e rispetto di standard di qualita' e sicurezza", spiega Paola Sciomachen, vice presidente del Roi (Registro osteopati d'Italia), l'associazione principale del settore.
"Abbiamo fortemente voluto la norma Uni- conclude Sciomachen- per garantire prima di tutto i professionisti, ma anche e soprattutto gli utenti, che finalmente possono conoscere nero su bianco competenze, conoscenze e abilita' dell'osteopata, un professionista che deve esser in grado di intervenire con trattamenti manuali indirizzati a ripristinare le funzioni fisiologiche nei vati sistemi dell'organismo".
(Wel / Dire)