Al 68° congresso nazionale della Fimmg i risultati di 2 indagini
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 nov. - I medici di medicina generale utilizzano le risorse che l'Ict (Information communication technology) e la telemedicina mettono a disposizione? Quale tipo di esperienze hanno condotto e con quali risultati? Sono alcuni dei quesiti a cui hanno risposto i quasi 2 mila medici di medicina generale (mmg) che hanno partecipato a due sondaggi condotti dal Centro studi della Fimmg. I risultati sono stati presentati in occasione del 68° Congresso Nazionale della Fimmg, in corso all'Hotel Ergife di Roma.
Il 73% dei medici di famiglia italiani e' interessato a utilizzare i servizi di telemedicina, con la percentuale piu' alta al sud dove si arriva all'82%. La meta' dei mmg italiani (il 52%), pero', e' favorevole se si migliorano le caratteristiche organizzative della professione. È quanto emerge dalla recentissima indagine, condotta a ottobre su un campione di oltre 700 medici, in collaborazione con il dipartimento di economia della seconda universita' di Napoli e con il supporto di Telecom Italia. I medici ritengono soprattutto che questi servizi favoriscano per i pazienti la 'prossimita'' (il 30%) e migliorino gli end point clinici (il 26%). Per il 34% degli intervistati gli ambiti in cui possono essere piu' utili sono quelli dell'integrazione territorio-ospedale e per il 31% la gestione domiciliare del grande anziano. Il problema piu' grande per i medici di famiglia e' trovare la disponibilita' di tempo (il 30% delle risposte), seguito dal rischio che si tratti di sistemi troppo complicati per l'utenza (26%).
"Rispetto alla possibilita' di utilizzare servizi di telemedicina specifici (sono stati considerati i sistemi di prenotazione elettronica, di tele monitoraggio, di prescrizione elettronica, di farmaco-sorveglianza, di localizzazione per evitare lo smarrimento di pazienti affetti da disturbi cognitivi, e di supporto a strategie di prevenzione e benessere), i medici ritengono che possano risultare utili per i pazienti (in particolare l'e-Cup, la localizzazione ed il tele monitoraggio)- spiega il responsabile del Centro studi della Fimmg, Paolo Misericordia-. Sugli item che tendono a considerare il miglioramento dei rapporti e del dialogo con il paziente, i medici riferiscono pero' maggiore perplessita' e scetticismo".
Sono oltre 1.000 i mmg coinvolti nell'altra indagine, realizzata a marzo in collaborazione con il Politecnico di Milano e con DoxaPharma. L'85% dei medici accede a Internet (per scopi professionali e al di fuori delle attivita' certificative) almeno una volta al giorno; il 58% piu' volte al giorno. Per quanto riguarda l'ambito professionale, il 96% riferisce di utilizzare normalmente le email; ma anche le modalita' un po' piu' evolute e moderne della nuove frontiere della comunicazione (il 42% frequenta forum, il 24% social network). Il 96% usa la cartella clinica informatizzata, il 67% sistemi di e-learning, il 41% sistemi a supporto della reportistica. Il rammarico dei medici riguarda la distanza che ancora esiste tra quello che tali sistemi potrebbero garantire rispetto a quanto effettivamente adesso danno, soprattutto per quanto concerne la semplificazione dei processi, la velocizzazione delle attivita', la riduzione del carico di lavoro per il personale di studio.
(Wel/ Dire)