STUDIO DELL'UNIVERSITA' ROMA TOR VERGATA E IRCCS FONDAZIONE SANTA LUCIA.
(DIRE - Notiziario Salute) Roma, 27 mar. - La molecola mTOR, definita proteina "maestra" della vita, inibisce il processo di "autofagi'a" delle cellule (dal greco auto's fage'in, mangio me stesso). Tale processo, che si attiva in caso di carenza di nutrienti per la cellula, acquisisce un ruolo negativo all'interno delle cellule tumorali che ricorrerebbero a tale sistema per sfuggire alle aggressioni della chemioterapia o dei nuovi farmaci biologici. Grazie alla scoperta di un pool di ricercatori dell'Universita' Roma Tor Vergata e Fondazione Santa Lucia, finanziata da AIRC, Telethon e FISM (Fondazione Italiana Sclerosi Multipla), sara' consentita la messa a punto di nuove strategie farmacologiche in grado di controllare le scelte metaboliche e dunque il processo di autofagi'a delle nostre cellule in diverse patologie (neurodegenerazioni, distrofie muscolari congenite, autoimmunita', oltre naturalmente alle malattie metaboliche, quali l'obesita' o le malattie da accumulo lisosomiale). Lo studio e' stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista 'Nature Cell Biology'.
Le cellule tumorali crescono velocemente utilizzando meccanismi alternativi per produrre energia e prediligendo il riciclaggio dei propri componenti anziche' lo sfruttamento delle risorse esterne. Esse mettono in pratica quindi un attento piano di "risparmio energetico" per riprodursi a lungo, reagire alla risposta del nostro sistema immunitario ed invadere i nostri tessuti. Questo processo prende il nome di "autofagi'a". Con lo stesso sistema, si pensa che spesso le cellule tumorali sfuggano alle aggressioni della chemioterapia o dei nuovi farmaci biologici. I neuroni e le cellule muscolari, invece, ricorrono alla stessa attivita' metabolica "alternativa" per "ripulirsi" da sostanze tossiche o da organuli difettosi e, quando il meccanismo di ripulitura si inceppa, vanno incontro a degenerazione, come avviene ad esempio nel morbo di Parkinson o nella distrofia di Bethlem. L'autofagi'a puo' avere, dunque, per la salute umana ruoli negativi, nei tumori, oppure positivi, nelle malattie degenerative, a seconda delle circostanze.Una molecola chiave nella regolazione metabolica di tutte le nostre cellule e' la grande proteina mTOR, ossia il principale regolatore di come e quando le cellule producono altre proteine. mTOR integra infatti tutte le comunicazioni che provengono dai nutrienti e dai fattori di crescita, e funge da punto di connessione fra i segnali cellulari per controllare crescita, metabolismo, e persino longevita' nelle cellule sane.
La giovanissima dottoressa Francesca Nazio e i ricercatori diretti dal professor Cecconi hanno scoperto che mTOR - definita pochi mesi fa il gene "master" (maestro) della vita (Cell 2012, 149:955) - quando la cellula e' in buona salute e i nutrienti a sua disposizione abbondano, blocca ogni attivita' di risparmio energetico nella cellula mediante la specifica regolazione biochimica della proteina Ambra1, limitando, in sostanza, il ricorso della cellula stessa a vie metaboliche alternative. Se invece la cellula e' sottoposta a stress e i nutrienti scarseggiano, questo blocco e' rimosso, mTOR smette di funzionare e Ambra1 si attiva sostenendo cosi' l'autofagi'a come sistema di riequilibrio energetico. I ricercatori hanno anche scoperto come Ambra1 regoli l'autofagia: Ambra1 modifica la proteina ULK1, stabilizzandola, affinche' stimoli e mantenga il processo autofagico in funzione. Questo meccanismo e' di "grande importanza perche' e' difficile modulare i davvero pochi bersagli molecolari di mTOR, sinora identificati nella cellula (la stessa ULK1, TFEB e ATG13), per controllare il metabolismo cellullare". Si puo' prevedere, quindi, che questa scoperta consenta la messa a punto di nuove strategie farmacologiche mirate a modulare Ambra1 e mTOR, e capaci di controllare le scelte metaboliche delle nostre cellule in numerose condizioni patologiche, anche molto diverse fra loro.
(Wel/ Dire)