(DIRE - Notiziario Salute) Roma, 27 mar. - "Oggi abbiamo illustrato nei particolari l'architettura del nostro progetto sulla sanita' territoriale. E' l'unico progetto in campo ed e' stato realizzato dai medici di famiglia in collaborazione con Tor Vergata ed in particolare della dottoressa Isabella Mastrobuono, direttore sanitario del Policlinico. Non dipinge scenari futuribili e ipotetici, ma il cambiamento possibile nei prossimi mesi. Non prevede costi aggiuntivi, ma si finanzia risparmiando sugli sprechi. E' il nostro contributo per far voltare pagina alla sanita' regionale.
Offre una prospettiva di speranza, invece che i soliti tagli. Nei prossimi giorni illustreremo la proposta ai medici di ogni provincia e che alla fine di questo percorso partecipativo consegneremo il lavoro al nuovo commissario per la sanita' del Lazio e Presidente della Regione, Nicola Zingaretti. Il piano recupera ad una nuova funzione i 22 ospedali chiusi e che ora versano in condizioni di totale abbandono. Saranno di comunita', con moduli da 20 a 60 posti letto destinati prevalentemente alla gestione di persone anziane affette da patologie croniche e degenerative. Saranno gestiti dai medici di medicina generale". Lo ha detto il segretario della Fimmg Lazio, Pierluigi Bartoletti, al congresso regionale della Fimmg a Ferentino.
"Ma questo e' solo l'ultimo dei tre livelli che il progetto contempla. Il primo e' costituito da 500 studi di medici di famiglia, gli ambulatori di prossimita', che opereranno all'interno di una sede unica e disponibili per i cittadini 9 ore al giorno continuative; il secondo livello e' composto da 60 strutture aperte 12 ore al giorno sette giorni su sette. Vi opereranno a livello distrettuale medici di famiglia, pediatri di libera scelta, ma anche specialisti ospedalieri, personale infermieristico. I 22 ospedali restituiti al territorio saranno di comunita', con moduli da 20 a 60 posti letto- ha spiegato Bartoletti- Il piano individua per ognuno dei tre tipi di struttura funzioni, dotazione tecnologica e diagnostica. E' una proposta organica che per la prima volta prevede anche costi certi. A regime questa rete costera' l'1,3% del budget regionale per la sanita' cioe' circa 150 milioni l'anno considerando in questa cifra anche quello che la Regione gia' paga per l'attuale sistema di medicina territoriale. La nostra e' una ipotesi di lavoro molto articolata, indica un percorso preciso frutto di una metodologia rigorosa. Un disegno organico che fa tesoro di quanto gia' realizzato fino ad ora. L'interesse suscitato dalla proposta nel mondo politico presente al convegno che si e' svolto a Ferentino testimonia la bonta' dell'iniziativa. Il futuro e' iniziato".
(Wel/ Dire)