SIPPS A GENITORI: "IN CASO DI SOSPETTO RIVOLGERSI AL PEDIATRA".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 mar. - Per molte persone la stagione mite coincide con la comparsa delle allergie: starnuti, occhi arrossati, naso gocciolante, prurito, lacrimazione degli occhi, tosse continua sono i primi sintomi di una patologia che puo' condurre, in alcuni casi, a problemi respiratori piu' gravi, fino alla comparsa di asma.
Ma come si fa a riconoscere e curare le allergie nei bambini? "Spesso nei minori e' difficile riconoscere le allergie, perche' i sintomi iniziali possono sembrare quelli di una semplice influenza o di un raffreddore- ricorda la Sipps- se il genitore sospetta un caso di allergia nel proprio bambino, il primo passo e' quello di rivolgersi al pediatra di fiducia, che lo indirizzera', quando necessario, presso un centro specializzato di allergologia pediatrica". Normalmente, dopo una prima fase di raccolta di informazioni e del quadro dei sintomi, il pediatra allergologo effettuera' alcuni test per verificare la sensibilizzazione a sostanze potenzialmente allergeniche, sia sulla cute (prick test), sia nel sangue (Immunoglobuline E o IgE, anticorpi elevati in caso di reazioni allergiche). Una volta accertata la presenza di allergia, vanno messe in atto diverse misure di "prevenzione secondaria", cioe' azioni che prevengono i sintomi che si sviluppano al contatto con gli allergeni. Per le allergie provocate dagli acari, come sostengono i pediatri Sipps, particolarmente importanti risultano essere gli interventi di prevenzione ambientale. Quindi, in presenza di un bambino allergico: - evitare esposizione al fumo di sigaretta, sia attivo che passivo; - ridurre le concentrazioni di acari della polvere, quindi ridurre e lavare frequentemente gli arredi che costituiscono un habitat favorevole per l'acaro, come moquette, divani, poltrone, tendaggi pesanti nei soggetti sensibilizzati; - favorire ventilazione e ricambio dell'aria negli ambienti domestici; - ricorrere a materiali speciali per il rivestimento dei cuscini e dei materassi; - lavare ad alte temperature, considerando che gli acari resistono al di sotto dei 60 gradi.
In base al quadro clinico, per tenere sotto controllo le allergie e' possibile ricorrere anche ad aiuti farmacologici di vario tipo, come antistaminici, cortisonici, cromoni e altro. Un presidio che si e' rivelato, in molti casi, fondamentale per ridurre, ma anche per prevenire le manifestazioni allergiche e' il cosiddetto 'vaccino', che piu' correttamente viene definito immunoterapia specifica (ITS).
Il vaccino consiste nella somministrazione dell'allergene responsabile dei disturbi allergici, secondo la prescrizione dello specialista. L'ITS ha dimostrato efficacia soprattutto a lungo termine: per esempio in bambini con rinite allergica ha ridotto notevolmente la comparsa dell'asma in eta' piu' avanzata, rispetto a quanto e' accaduto in bambini non vaccinati. Quindi, con l'immunoterapia specifica, si e' in grado di prevenire le reazioni allergiche anche per molti anni dopo la sospensione del trattamento. Oggi l'ITS in eta' pediatrica viene prescritta quasi sempre per via sublinguale con gocce o spruzzi da mantenere sotto la lingua per alcuni secondi e poi deglutire. Va ricordato che l'ITS deve essere prescritta solo dallo specialista pediatra-allergologo, dopo gli opportuni accertamenti.
(Wel/ Dire)