(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 13 mar. - L'8% dei pazienti morti negli ospedali italiani nel 2011 poteva essere salvato. Lo rivela la nuova Guida Salute di Focus, in edicola da domani, sulla base della differenza tra la media italiana di decessi in ospedale per varie patologie acute e la media degli ospedali migliori con la mortalita' piu' bassa.
Su 566 mila pazienti ricoverati, sarebbero infatti 45.000 le vite perdute nel 2011 per diverse patologie acute (infarto, angioplastica coronarica preventiva, scompenso cardiaco, bypass aortocoronarico valvuloplastica o sostituzione di valvola, ictus, aneurisma dell'aorta addominale non rotto, tumori al polmone, tumore gastrico, tumore al colon retto e al retto, frattura del collo del femore e bronco pneumopatia riacutizzata), di cui ci sarebbe un 8% "di mortalita' evitabile, se alzassimo il livello medio della qualita' delle cure degli interventi, e dell'organizzazione sanitaria, dal medico di famiglia all'equipe ospedaliera". Inoltre, la rivista ha ricordato "l'altissimo numero di parti cesarei praticati con elevato rischio di mortalita' della madre. Poche donne sanno- si legge nel comunicato- che il cesareo comporta rischi molto alti, e nonostante il cesareo sia indicato dall'Oms solo nel 10% dei casi, in Italia supera il 27%".
(Wel/ Dire)