(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 mar. - Ci sara' posto per venti persone nel nuovo centro per la cura dei disturbi del comportamento alimentare del Fatebenefratelli, che verra' inaugurato domani a Cernusco sul Naviglio (Mi). I pazienti della struttura, la terza di questo tipo in Lombardia, verranno seguiti daun'equipemultidisciplinare con educatori presenti 24 ore su 24. "La comunita' si occupera' dei disturbi del comportamento alimentare, con la presenza di operatori specializzati 24 ore al giorno, con progetti a medio e lungo termine dai 18 ai 24 mesi", dice Gian Marco Giobbio, direttore del Centro Sant'Ambrogio, il complesso piu' ampio in cui la nuova struttura si inserisce, che da circa un secolo si occupa di psichiatria. "In Lombardia, le strutture analoghe sono soltanto un paio, tanto che le persone devono spostarsi in altre regioni -prosegue Giobbio- Di solito in questi casi si interviene in ambito ambulatoriale o ospedaliero: in questo caso c'e' un intervento riabilitativo con un percorso di durata sufficiente ad introdurre elementi di cambiamento".
"Il centro e' composto da due sezioni: una propriamente residenziale -10 posti letto convenzionati con il Servizio sanitario nazionale- alla quale si accede su indicazione dello specialista e passaggio attraverso l'Asl. Accanto, ci sono altri 10 posti di centro diurno, in cui gli ospiti arrivano la mattina svolgono il loro programma quotidiano e nel tardo pomeriggio tornano a casa. Due polmoni estremamente connessi tra loro: il centro diurno e' la fase terminale del percorso residenziale e si trovano in un contesto piu' vicino alla vita normale", spiega il medico. All'interno del centro, si lavorera' con un modello multidimensionale, tanto sugli aspetti psichiatrici e psicologici quanto su quelli di tipo fisico e nutrizionale. "Le persone saranno seguite da un'e'quipe multiprofessionale, con medici psichiatri, sociologi, nutrizionisti, infermieri ed educatori, presenti sulle 24 ore, in collaborazione con la fondazione Maria Bianca Corno, che si occupa di questi temi dalla fine degli anni Novanta (fondazionemariabiancacorno.org)".
"Gli indirizzi di intervento su sui lavoreremo sono tre - spiega Giobbo -: uno di tipo cognitivo-comportamentale, che cerca di modificare la percezione alterata che queste persone hanno dell'immagine corporea; poi c'e' un approccio di tipo psicodinamico, in cui l'assunto base e' che il comportamento alimentare e' legato anche alle esperienze di vita (traumi, stress, ambiente e contesto in cui la persona e' cresciuta: dobbiamo rendere il soggetto piu' consapevole della natura del disturbo). Il terzo indirizzo e' piu' medico-biologico e pertanto e' necessario intervenire su alcuni fattori alterati come amenorrea, diete, esercizio fisico prolungato, lassativi e diuretici assunti per dimagrire". Dal punto di vista operativo, poi, c'e' una prima fase di accoglienza in cui si motiva il paziente ad abbracciare il programma e una fase di destrutturazione in cui si cerca di demolire il pensiero disfuzionale. "C'e' quindi una di fase trattamento sulla corporeita' in cui il compito e' quello di modificare il funzionamento del soggetto e, infine, quella di riabilitazione e di intervento sulle famiglie in cui ci si avvicina via via all'ambiente esterno con attenzione anche agli aspetti risocializzanti, volti non solo ad occupare il tempo dei pazienti ma anche a migliorare alcune loro competenze, con gruppi di tipo espressivo, cognitivo e psicoterapeutico".
Per i disturbi del comportamento alimentare, il periodo a rischio e' tipicamente quello dell'adolescenza: "Nelle forme piu' gravi, l'anoressia ha una frequenza dello 0,5-1 per cento tra le ragazze e la bulimia del 3,5 per cento -spiega Giobbio-; ma nelle forme subcliniche, in cui non sono presenti tutti i sintomi, queste patologie colpiscono il 20-30 per cento della popolazione in questa fascia d'eta'. In questa prima fase prenderemo ragazzi sopra i 18 anni, pur rendendoci conto che c'e' un bisogno forte che nasce da soggetti ancora piu' giovani. La prevalenza e' femminile, ma sono noti e sempre piu' frequenti i soggetti di sesso maschile: un anoressico su 10 e' maschio e per la bulimia la frequenza e' ancora superiore". Il centro ha gia' una lista d'attesa con le strutture ambulatoriali della regione Lombardia: "Non facciamo inserimenti diretti - conclude il medico -, ma ci interfacciamo con gli specialisti che gia' seguono i ragazzi". In ogni caso, si possono chiedere informazioni e consulenze telefonando al numero 02.92416.421 o scrivendo una mail all'indirizzo dca@fatebenefratelli.it.
(Wel/ Dire)