'TERAPIE RIGENERATIVE APRONO NUOVE FRONTIERE E RIDANNO SPERANZA'
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 29 mag. - La speranza di una bambina di 3 anni e mezzo, affetta da paralisi cerebrale fin dalla nascita, e' affidata alle cellule staminali del suo cordone ombelicale. È lei, infatti, la prima italiana sottoposta a trapianto con cellule cordonali autologhe. L'intervento e' stato effettuato al Medical center della Duke university (Durham, North Carolina) all'interno del protocollo scientifico coordinato dalla pediatra Joanne Kurtzberg.
La piccola e' stata selezionata a livello mondiale tra i 4.700 bimbi affetti da paralisi cerebrale i cui genitori, scegliendo di conservare privatamente le cellule staminali del cordone ombelicale, hanno voluto dare ai figli un importante patrimonio cellulare. "Si tratta del primo caso in Italia", ha affermato Irene Martini, direttore scientifico di 'Smartbank', la banca delle cellule staminali cui la famiglia si e' affidata per la conservazione delle cellule cordonali della figlia. "È il primo caso di trapianto con staminali cordonali autologhe che vede interessato un italiano. Contrariamente a quanti sostengono l'inutilita' di avere a disposizione le proprie staminali cordonali, conservare privatamente le cellule del cordone ombelicale si rivela una grande opportunita'".
La bambina interessata e' stata colpita alla nascita da ipossia, che le ha provocato una paralisi cerebrale. Questa patologia e' un disturbo definito come persistente, in quanto la lesione a carico del cervello non e' suscettibile di 'guarigione' in senso stretto. I malati perdono la capacita' di parlare e muoversi normalmente e finora l'unica possibilita' a loro disposizione sembrava essere limitata al tentativo di rilassare i muscoli con continue terapie fisiche, farmacologiche e riabilitative, con una funzione di sostegno e non curativa.
"Venuti a conoscenza di questa situazione, in accordo con i genitori ci siamo attivati affinche' la piccola potesse essere inserita nel trial clinico della Duke university controllato dalla Fda che si basa proprio sull'utilizzo delle staminali autologhe", ha spiegato Martini.
"I ricercatori coordinati da Kurtzberg, prosegue il direttore scientifico di 'Smartbamk', hanno messo a punto una terapia che permette di correggere in modo innovativo le alterazioni strutturali e biochimiche di questa patologia invalidante. Le cellule cordonali autologhe possono agire in modo multiplo: ridurre l'aspetto infiammatorio e rilasciare fattori di crescita che hanno un'attivita' rigenerativa, prevedendo cosi' un recupero motorio e cognitivo". "I parametri della piccola- dichiara Martini- rientravano nei parametri previsti dal protocollo scientifico. Anche le staminali cordonali, raccolte 3 anni e mezzo fa e conservate attraverso 'Smartbank' nei laboratori dell'universita' di Plymouth, sono risultate idonee all'utilizzo, ovvero rispettose di tutte le rigorose caratteristiche di qualita' richieste. Cosi' la bambina e' stata ammessa al trial clinico, rientrando in un campione di 60 bambini di eta' compresa da 1 a 6 anni, selezionati a livello mondiale".
"Il trapianto, che e' un'infusione delle staminali, e' andato bene. Elevate la qualita' e la quantita' delle cellule della piccola- ha riferito il responsabile di 'Smartbank'. Secondo Kurtzberg, proprio grazie a questo ottimo patrimonio cellulare, ci sono delle buone speranze per questa bambina: significativi miglioramenti sono attesi tra circa 18 mesi, ma c'e' la possibilita' che segnali positivi possano essere visibili gia' tra 3 mesi". "Questo trapianto-conclude- non solo dimostra l'importanza che la comunita' scientifica internazionale attribuisce alle cellule staminali del cordone ombelicale conservate privatamente, ma coinvolge direttamente anche l'Italia in una ricerca scientifica internazionale, dalla quale si potranno ottenere importanti indicazioni di cura".
(Wel/ Dire)