SALUTE. HIV, ITALIA PRIMA PER ASPETTATIVA DI VITA DEI MALATI IN TERAPIA
A TORINO V CONGRESSO ICAR, 600 SPECIALISTI PRESENTI
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 15 mag. - Sono oltre 600 gli specialisti presenti a Torino per la V edizione di I.C.A.R., Italian Conference on AIDS and Retrovirus, promosso da SIMIT, Societa' Italiana Malattie Infettive e Tropicali. Il congresso nazionale sull'AIDS, i cui lavori si sono svolti fino a martedi' 14, si propone di offrire alla comunita' scientifica ed alle associazioni del volontariato un ambito di confronto, discussione e crescita su quanto attiene a prevenzione diagnosi e cura dell'infezione da HIV e delle patologie correlate e alla promozione della ricerca scientifica in questo campo.
Ampio spazio e' stato dedicato al primato italiano sulla terapia antiretrovirale: secondo uno studio internazionale pubblicato nel 2013 al CROI di Atlanta, l'aspettativa di vita in Italia per un paziente con Hiv, regolarmente in terapia, e' la piu' alta rispetto al resto del mondo. Questa ricerca, infatti, ha messo a confronto, tra tutti i registri nazionali, le segnalazioni di infezioni, miglioramenti e decessi dei soggetti in terapia. "In Europa la differenza non e' particolarmente rilevante: Francia, Spagna e Germania presentano dati piu' o meno simili - spiega il Prof. Giovanni Di Perri, Presidente del Congresso e consigliere SIMIT - Sorprende, invece, lo scarto italiano, in positivo, con i dati degli Stati Uniti. Sono cambiati anche i costumi sociali: l'hiv si trasmette sempre di piu' con i rapporti sessuali, mentre negli anni Ottanta era soprattutto causata dallo scambio di siringhe infette: oggi l'80% delle nuove infezioni deriva da rapporto sessuale non protetto. L'eta' media dei pazienti e' di 30-40anni, mentre fino al 2000 fa era tra i 20 e 30anni: un dato importante, perche' sembrerebbe che i nostri pazienti stiano "invecchiando naturalmente", con tutti gli acciacchi e le malattie legate all'eta'".
Largo spazio, durante il congresso, ad una delle piu' importanti novita' nell'ambito della ricerca scientifica, la terapia antiretrovirale, che apporterebbe un notevole cambiamento nel quotidiano del paziente, sia da un punto di vista economico, che da un punto di vista di qualita' della vita.
La somministrazione di questa terapia determina l'inibizione della moltiplicazione del virus HIV e si associa al ripristino delle difese immunitarie. Nelle migliori condizioni di esercizio terapeutico l'aspettativa di vita di un paziente con infezione da HIV regolarmente in terapia inizia ad approssimarsi a quella della popolazione generale. E' ovvio che se la terapia venisse interrotta l'infezione da HIV riprenderebbe il suo decorso naturale ed il paziente sarebbe nuovamente a rischio di decesso. "La ricerca industriale porta a nuove soluzioni farmaceutiche piu' tollerate e piu' comode da assumere - - come ad esempio la disponibilita' di una singola compressa contenente tre principi, e quindi l'intera terapia da assumere solo una volta al giorno. Dall'altra numerosi ricercatori clinici stanno perseguendo strategie di induzione-mantenimento, ovvero caratterizzate da un inizio di terapia regolare con tre farmaci e successivamente, una volta ottenuto un certo grado di beneficio iniziale, dalla prosecuzione con due o addirittura un solo farmaco in modo da alleggerire l'impegno terapeutico del paziente, l'eventuale tossicita' a lungo termine della terapia e quindi anche riducendo i costi della stessa.
(Wel/ Dire)
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