(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 15 mag. - "Lo studio Agenas sulla compartecipazione alla spesa sanitaria dei cittadini e sull'impatto del superticket sulle prestazioni specialistiche introdotto nel 2011, segnala cio' che con forza ripetiamo da anni: l'inasprimento delle tasse sulla salute sommato alla crisi economica, alla riduzione dei fondi e all'immobilismo in merito al potenziamento della sanita' territoriale pubblica, creano solo danni ai cittadini, al Servizio sanitario nazionale e alle casse pubbliche che incassano meno di quanto atteso". È quanto afferma Roberto Lala segretario nazionale del Sumai-Assoprof, il principale sindacato della specialistica ambulatoriale interna convenzionata. "Siamo convinti che la strada da seguire- spiega Lala- non sia quella intrapresa negli ultimi anni, fatta di tagli e tasse, anche perche' i numeri ci stanno mostrando come i cittadini, oltre a rinunciare a curarsi perche' hanno meno soldi, sono costretti sempre piu' a rivolgersi, nei casi di improrogabile necessita', al privato 'tout court' visti i differenti tempi di attesa. E questo e' inaccettabile nel nostro Paese se lo Stato vuol far salvo un sistema pubblico che garantisca a tutti il diritto costituzionale a curarsi".
Inoltre, specifica il segretario degli specialisti ambulatoriali, "dall'analisi dell'Agenas si evidenzia ancora una volta come vi sia una fortissima eterogeneita' tra le varie Regioni per quanto riguarda le modalita' di calcolo delle esenzioni e le applicazioni dei ticket. Un fatto certamente sempre piu' da considerare con attenzione proprio in chiave di uguaglianza dei diritti. Ecco perche' crediamo che la materia debba essere profondamente rivista". Per queste ragioni, conclude Lala, "e' ancora di piu' dopo i numeri enunciati dallo studio Agenas crediamo che gli ulteriori 2 miliardi di ticket previsti per il prossimo anno siano assolutamente da scongiurare, perche' oltre a comprimere ulteriormente il diritto alla salute rischiano seriamente di trasformarsi in un boomerang anche a livello economico. Un boomerang che potrebbe mettere a rischio l'essenza del nostro Ssn pubblico e universale".
(Wel/ Dire)