(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 8 mag. - Sentono le voci, altri se' con i quali convivono ogni giorno. Voci che possono sembrare meno spaventose o addirittura sparire anche grazie al teatro, al lavoro di gruppo. Gli 'uditori di voci' sono i protagonisti di 'Voci di dentro', spettacolo teatrale diretto da Anna Solaro, che ha debuttato con una prima nazionale al teatro della Corte di Genova. Il progetto nasce all'interno del laboratorio 'Stranita'' del teatro dell'Ortica e coinvolge 30 persone, uomini e donne di eta' diverse, con disturbi mentali di vario genere.
"Lo spettacolo e' nato dalla buona relazione di fiducia che si e' creata con il gruppo, che ha sviluppato un senso di appartenenza al teatro sociale- spiega Solaro- C'e' stata una grande disponibilita' a parlare di questo problema annoso e centrale, che rende il matto tale agli occhi di tutti".
Cosi' ogni attore ha tirato fuori la propria storia personale: "C'e' chi ha vissuto questa esperienza da piccolo, alcuni l'hanno superata, in molti ci convivono e la minoranza non ha mai sentito le voci", sottolinea la regista. Le esperienze di ciascuno si sono trasformate in storie scritte, che a loro volta sono diventate il copione dello spettacolo. "Ho dato pochissime indicazioni di regia, cerchiamo di non ammaestrarli al teatro- aggiunge Solaro- ma di consentire alle persone di usare la consapevolezza maturata in laboratorio secondo le proprie disponibilita' e il proprio talento".
Protagonista di 'Voci di dentro' e' Mauro, il dj delle voci, intorno a cui ruotano i diversi personaggi: le voci, i pazienti, gli psichiatri, gli psicologi. "Quello di 'Stranita'' e' un ambiente che non toglie nulla, ma da' tanto", dice Mauro, alla sua prima esperienza sul palco.
Alcuni degli attori di 'Voci di dentro' invece hanno gia' recitato in altri spettacoli. Danilo fa parte del gruppo dal 2001. "Questo spettacolo e' anche un grido- afferma- Quando capita qualche gesto eclatante, come nel caso della sparatoria di Roma, si dice subito che e' l'azione di un matto. Bisogna parlare di piu' di questi argomenti per far capire che siamo qualcos'altro". Gabriella, una delle attrici che si esibira' domani, da cinque anni lavora all'interno del teatro dell'Ortica. "'Stranita'' si occupa di stimolare certi aspetti vitali sul palco ma anche di accompagnare le persone al di fuori: non si tratta solo di riabilitazione psichiatrica, ma anche di un accompagnamento amicale", precisa la regista.
Il gruppo si trova ogni mercoledi' mattina al teatro dell'Ortica di Genova per il laboratorio. I partecipanti vengono spesso indirizzati dalle Asl, dai centri diurni di cura, ma non vengono selezionati in modo particolare. "A volte facciamo un colloquio di pre-ingresso a chi ha una storia particolare- spiega la regista, che ha fondato il gruppo nel 1993- ma non facciamo selezione da nessun punto di vista, ne' in base alla capacita', ne' alla gravita' della diagnosi". L'unico requisito per entrare a far parte di 'Stranita'' e' la motivazione, il desiderio di partecipare a questo progetto. "La parola terapia non la uso mai, parlo di teatro sociale, vivo e spontaneo, di un teatro che alimenta anche il pubblico, un teatro necessario che coincide con i bisogni di tutti" afferma Solaro.
"Vorremmo approfittare dell'esistenza dei gruppi di uditori di voci che lavorano nelle Asl e propongono un approccio alternativo alle voci, per portare lo spettacolo nei luoghi dove i gruppi sono attivi. Ci piacerebbe anche portarlo al convegno internazionale sugli uditori di voci dell'anno prossimo" conclude la regista.
(Wel/ Dire)