'AFFINCHÈ NON DIMENTICHINO DI FINANZIARE PROGETTI DI STUDIO'
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 10 lug. - "E' stata inviata oggi una lettera alle istituzioni perche' la ricerca su Hiv e Aids in Italia non venga abbandonata, sottoscritta da oltre 100 responsabili di progetti del Programma nazionale per la Ricerca su Hiv/Aids, e sostenuta dalle presidenze di diverse societa' scientifiche". Cosi' in una nota la Lila (Lega italiana per la lotta contro l'Aids), che aggiunge: "La lettera prende ispirazione da una recente denuncia del graduale disinvestimento italiano nella lotta contro Hiv/Aids inviata agli stessi Letta e Lorenzin dalla Lila e da Nadir. Al momento, con l'abbandono del Programma nazionale per la Ricerca su Hiv/Aids, il finanziamento istituzionale alla ricerca di base in Italia equivale a zero".
In questi giorni in Malesia, si legge nella nota, si svolge la VII International Aids Society Conference on Hiv Pathogenesis, Treatment and Prevention (Ias 2013), da dove arrivano notizie importanti sulla gestione delle terapie, sulle possibilita' di trovare una cura funzionale o addirittura l'eradicazione del virus, sull'accesso ai farmaci, ai test diagnostici, alla prevenzione.
L'International Aids Society ha calcolato che "globalmente nella ricerca sono stati investiti, nel 2012, oltre 78 milioni di dollari, 60 dei quali provenienti dagli Stati Uniti. Il Programma nazionale per la Ricerca su Hiv/Aids italiano ha goduto in questi ultimi tre anni di un finanziamento complessivo di 10 milioni di euro, ora azzerato".
Il ruolo della ricerca e' essenziale, lo e' anche in Italia, dove sono stati ottenuti "importanti risultati scientifici, nuove cure, formazione di nuovi ricercatori e medici infettivologi e rientro dei cervelli", come riporta l'appello alle istituzioni. Un patrimonio di persone e saperi va disperso, mentre nel panorama internazionale si registra una nuova fase sul fronte delle terapie e della prevenzione nella lotta contro l'Hiv.
"Noi persone che conviviamo con l'Hiv ci stavamo rassegnando a dover assumere la terapia antiretrovirale per tutta la vita". Cosi' Alessandra Cerioli e Filippo von Schloesser, presidenti di Lila e Nadir, che aggiungono: "L'idea che in un futuro vicino, grazie a questi nuovi filoni di ricerca, la vita delle persone con Hiv possa finalmente non essere piu' sottomessa all'assunzione continua di farmaci ci da' speranza, e ci impegna ancora di piu' nel nostro ruolo di rappresentanti dei pazienti, per assicurare che il finanziamento pubblico alla ricerca sull'Hiv/Aids venga immediatamente ripristinato e che anche il nostro paese collabori alla ricerca di una cura. Consapevoli- concludono- che sulla ricerca di una cura definitiva contro il virus non si puo' certo contare sul solo investimento delle case farmaceutiche".
(Wel/ Dire)