(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 5 giu. - Una rilevazione svolta dagli esperti dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano sulle spiagge di Vada, localita' balneare in provincia di Livorno, ha dimostrato che nel raggio di 5 metri sottovento da un bagnante che fuma, aumentano di 7 volte rispetto ai valori normali le sostanze tossiche presenti nell'aria, causate dalla combustione del tabacco. Stare a 5 metri di distanza dal fumo prodotto da 2 sigarette fa respirare un'aria che e' 2 volte piu' inquinata che nel traffico in citta'. Questi dati sono stati illustrati dallo stesso istituto promotore della ricerca in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, attraverso la proiezione in video dell'esperimento svolto a Vada e attraverso una simulazione fatta in diretta nel cortile dell'Istituto nazionale dei tumori simulando il contesto di una spiaggia.
"È stato dimostrato che, oltre al problema ambientale causato dai mozziconi di sigaretta, fumare in spiaggia pone un problema di salute legato al fumo passivo- ha spiegato Roberto Boffi, responsabile del centro antifumo dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano- In generale diventa sempre piu' urgente pensare a nuovi spazi 'smoke free' per i cittadini, anche per i fumatori".
Una mattinata di motivazione a cui hanno partecipato 300 studenti di scuole lombarde, supportata dall'animazione de 'Le Iene' e con la partecipazione di testimonial come Caterina Caselli, cantante e manager nel settore musicale, e i comici televisivi Ubaldo Pantani e Virginia Raffaele. È intervenuto anche, tra gli altri, il sindaco di Bibione, Pasqualino Codognotto, la prima localita' balneare italiana ad aver previsto spiagge col divieto di fumo.
Il 'World no tobacco day' e' stato anche occasione per presentare i risultati di un progetto pilota svolto dagli esperti del centro antifumo dell'Istituto in collaborazione con 6 farmacie comunali milanesi del gruppo Admenta. In poco piu' di un anno 216 fumatori si sono rivolti a una delle farmacie coinvolte. Si e' trattato di forti fumatori affetti da una (40%) o piu' (25%) patologie legate al fumo, che nel 70% dei casi avevano gia' provato a smettere di fumare senza successo. Dei fumatori seguiti in farmacia circa 1 su 3 (il 28%) ha definitivamente smesso di fumare.
Tra i temi affrontati c'e' stato anche quello dell'importanza della prevenzione tra i ragazzi e, in proposito, e' stata illustrata un'indagine realizzata dalla 'Cochrane Collaboration' (progetto internazionale no-profit nato con lo scopo di raccogliere, valutare e diffondere le informazioni relative all'efficacia degli interventi sanitari) sulla prevenzione del tabagismo nelle scuole. Analizzando i dati di 134 studi selezionati in base alla correttezza metodologica con cui sono stati realizzati, condotti in 25 diversi Paesi coinvolgendo quasi 500mila studenti fra i 5 e i 18 anni, e' stato dimostrato che intervenire nelle scuole prima che i ragazzi inizino a fumare serve a ridurre l'incidenza del tabagismo. Tra gli studi considerati al riguardo, inoltre, anche il lavoro condotto tra il 2006 e il 2007 nelle scuole toscane che ha visto la collaborazione tra la struttura di riabilitazione respiratoria 'Auxilium Vitae' di Volterra, il centro antifumo dell'Istituto nazionale dei tumori e il Dipartimento universitario cardio-toracico di Pisa. Questo studio, in particolare, ha dimostrato l'efficacia di programmi di prevenzione che coinvolgono personaggi dello spettacolo e dello sport popolari fra i ragazzi: tra gli studenti che avevano seguito un programma di prevenzione solo il 4% aveva, poi, iniziato a fumare.
(Wel/Dire)