SALUTE. RIFIUTI, CLINI: CONTRO CDR A CEMENTIFICI FALSE VOCI RISCHI
DA MOVIMENTI LOCALI 'OPACHI', MA E' SOLUZIONE EUROPEA REGIONI SUD
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 20 feb. - "Alcuni movimenti ambientalisti (non Legambiente che e' favorevole) e molti movimenti locali 'opachi' per i collegamenti con realta' territoriali responsabili delle emergenze rifiuti, si oppongono al Dpr diffondendo la voce di gravi rischi sanitari. E' evidente che questi movimenti preferiscono le emergenze, con tutto quello che comportano in termini di malgoverno e malaffare". Corrado Clini, ministro dell'Ambiente, lo dice a proposito dell'utilizzo del Cdr, combustibile derivato da rifiuti, nei cementifici, utilizzo che sara' reso possibile grazie al decreto ministeriale di ieri e di un prossimo decreto del Presidente della Repubblica. Un uso che ha la doppia funzione di ridurre l'uso di petcoke nei cementifici dando poi una chance per lo smaltimento di rifiuti in aree in emergenza senza la necessita' di realizzare inceneritori.
"Le tecnologie e le temperature raggiunte nei cementifici (fra i 1.600 e i 2.000 gradi) consentono di utilizzare i rifiuti (per esempio la plastica e la cellulosa) come combustibili al posto del pet-coke, il sottoprodotto del petrolio che contiene metalli pesanti, cloro e arsenico- spiega Clini- non a caso i cementifici che usano i rifiuti inquinano tendenzialmente di meno, come dimostra l'esperienza consolidata in molti stabilimenti italiani (una ventina, che sostituiscono con il combustibile derivato dai rifiuti l'8% circa dei combustibili)".
Nel nord dell'Europa "questa quota supera il 50%- prosegue il ministro- per citare due casi, in Austria a Klein St. Paul, vicino a Klagenfurt, l'impianto della W&P Zement usa combustibili alternativi per il 93%, e in Olanda quello della Heidelberg di Maastricht arriva al 98%". Per favorire un maggiore uso dei combustibili derivati dai rifiuti nei cementifici in Italia, il ministero dell'Ambiente ha messo a punto una normativa "coerente con le direttive europee e molto conservativa dal punto di vista ambientale", spiega Corrado Clini, ministro dell'Ambiente. Una normativa realizzata da un decreto ministeriale emanato il 14 febbraio e con un decreto del Presidente della Repubblica che sara' adottato dal prossimo Consiglio dei ministri. Con questi provvedimenti "e' stato stabilito quali rifiuti si possono usare nelle cementerie e a quali condizioni", precisa il ministro.
Il Dpr, approvato in prima lettura dal Cdm nello scorso giugno, e' stato approvato dal Consiglio di Stato.
Successivamente e' stato avviato al Parlamento per i pareri consultivi. "La scorsa settimana la commissione Ambiente del Senato ha dato parere favorevole- ricorda Clini- mentre lunedi' la commissione Ambiente della Camera ha scelto di suggerire un rinvio al prossimo Parlamento: la decisione non vincola il Governo, che puo' procedere".
Il Dpr "ha particolare valore nelle Regioni del Sud, Campania, Calabria e Sicilia, alle prese con una continua emergenza (a Palermo il collasso della discarica di Bellolampo costituisce una particolare situazione di rischio ambientale e sanitario)- conclude il ministro- la disponibilita' in quelle Regioni di cementifici con ampia capacita' produttiva costituisce una risposta 'pulita' e industriale, che peraltro evita la costruzione di nuovi impianti di trattamento o di incenerimento". (Wel/ Dire)
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