SALUTE. ACCOGLIENZA, ECCO LE NOVITÀ DELL'OSPEDALE PEDIATRICO BAMBINO GESÙ
IN OCCASIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DEL MALATO, PRESENTATI I NUOVI PROGETTI DELL'OSPEDALE ROMANO.
(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 13 feb. - 4.500 nuclei famigliari assistiti, oltre 100mila notti gratuite negli alberghi della capitale, 1700 mediazioni culturali svolte in 90 lingue diverse e 2500 bambini inseriti nel programma scolastico in ospedale. Questi i numeri del bilancio 2012 del sistema di accoglienza integrato messo in piedi dall'ospedale pediatrico Bambino Gesu' e rivolto ai piccoli pazienti e alle loro famiglie, soprattutto per coloro che non risiedono a Roma (circa il 40% dei pazienti in cura provengono da altre regioni italiane o dall'estero). Una vera e propria "terapia dell'accoglienza", che unisce alle cure cliniche anche l'altrettanto importante assistenza logistica alle famiglie, nella convinzione che gli aspetti medico sanitari non possano essere scissi da una piu' ampia attenzione ai bisogni generali degli assistiti. Un sistema integrato che rende l'ospedale Bambino Gesu' un "unicum di eccellenza nel panorama sanitario italiano", accreditato positivamente dal 2006 anche rispetto agli standard internazionali fissati dalla Joint Commission International, la commissione americana che si occupa di monitorare il miglioramento della qualita' assistenziale offerta dagli ospedali nel mondo.
A presentare la terapia dell'accoglienza, partendo da un video realizzato dai bambini ricoverati che racconta dei loro desideri (c'e' chi vorrebbe una piscina in ospedale, chi un campo per giocare a pallone, chi un supermercato, chi un animale da accarezzare e chi invece desidererebbe siringhe senza aghi e dottori piu' sorridenti), il direttore sanitario dell'ospedale, dott. Massimiliano Raponi, che ha spiegato come "l'accoglienza del paziente e della famiglia, fin dal primo contatto con l'ospedale, e' considerato un aspetto fondamentale del processo di cura". Con l'obiettivo di migliorare continuamente la qualita' degli interventi proposti, - ha proseguito Raponi- "l'ospedale ha recentemente introdotto alcune nuove iniziative di avvicinamento alle famiglie: il coinvolgimento delle associazioni di genitori nei comitati dell'ospedale e l'introduzione della scheda di educazione del paziente e dei familiari nella cartella clinica". Ma anche gli spazi sono importanti per far sentire le famiglie a proprio agio, e per questo l'ospedale ha recentemente inaugurato tre nuovi progetti gia' attivi da gennaio: la Casa della Cicogna, un'area dotata di tutti confort di un appartamento vero, con camere, bagni e cucine attrezzate, destinata ad accogliere le mamme che allattano; Il Cielo in una stanza, una sala pensata per offrire momenti di relax attraverso spazi dedicati alla lettura, all'ascolto della musica, alla navigazione su internet o semplicemente allo scambiarsi due chiacchiere e, infine, la Stanza delle emergenze, uno spazio rivolto alle famiglie che arrivano in ospedale in situazioni emergenziali di notte. Questi nuovi progetti, presentati da Lucia Celesti, responsabile del servizio accoglienza, si sommano alle iniziative gia' esistenti in ambito non clinico all'insegna del motto "Voi pensate solo a vostro figlio. Al resto ci pensiamo noi!". Tra i servizi offerti, gli "angeli custodi", personale dedicato e specializzato che accompagna i genitori dal momento di ingresso in ospedale fino al rientro a casa, seguendo tutte le procedure burocratiche, dando tutte le informazioni necessarie e ascoltando le richieste specifiche per ogni esigenza; i servizi di mediazione interculturale per le famiglie straniere con attivita' di call center e interpretariato in 90 lingue diverse (circa 1 su 10 pazienti provengono dall'estero, in particolare nel 2012 i bimbi stranieri assistiti sono stati 5000 per un totale di oltre 10.000 ricoveri); il collegamento con il sistema dei servizi sociali che nel 2012 hanno seguito 2500 famiglie in condizioni di disagio socio economico internamente all'ospedale; le attivita' di counseling e di sostegno psicologico; le ludoteche, spazi a disposizione dei bambini e ragazzi ricoverati per giocare ma anche per elaborare ansie e paure legate all'ospedalizzazione (illuminante in questo senso l'esempio della TAC giocattolo in cui i bambini entrano, come fosse un astronave, e che li aiuta ad esorcizzare la paura del macchinario vero); l'attivazione di un sistema di valutazione della customer satisfaction, creato per indagare statisticamente, attraverso questionari, il grado di soddisfazione rispetto alle prestazioni erogate e per gestire eventuali reclami; la scuola in ospedale, un progetto di recupero scolastico dalle elementari fino alle superiori realizzato in collaborazione con alcune scuole romane per i bambini e i ragazzi ospedalizzati che seguono le lezioni in corsia con maestri e professori itineranti e, infine, l'aspetto forse piu' consistente del sistema di servizi integrato, l'accoglienza alloggiativa.
Tramite case di accoglienza e reti alberghiere convenzionate, l'ospedale infatti dispone di oltre 150 stanze in cui sistemare le famiglie a titolo gratuito: nel 2012 sono state ospitate 4500 famiglie, circa 13.500 persone per oltre 100mila notti, seguendo il criterio del triage sociale, una valutazione dei casi piu' bisognosi in base al reddito familiare, alla durata della degenza e alla gravita' della patologia del bambino ricoverato in modo che al maggior bisogno corrisponda un maggior aiuto. Tra le strutture che collaborano con l'ospedale per offrire alloggio alle famiglie, la Casa di Peter Pan, associazione a rischio sfratto, che lo scorso anno ha accolto ben 500 famiglie delle 4500 totali. Secondo la dott.ssa Celesti, la onlus rappresenta un partner di grande importanza per l'ospedale Bambino Gesu' che, pur non essendo direttamente coinvolto nella questione dello sfratto, ha rinnovato la massima solidarieta' e sostegno incondizionato all'associazione.
(Wel/ Dire)
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