Locati: Ma l'indicatore a quali prestazioni sara' applicato?
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 11 dic. - "Qualsiasi giudizio sulla riforma dell'Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) e' parziale, perche' si sa come sara' calcolato ma non si sa a quali prestazioni sara' applicato". È il giudizio di Alessandro Locati, segretario generale dell'Unione italiana ciechi (Uic), apprezzando la conferenza stampa indetta da parlamentari bipartisan, presso la Sala stampa della Camera dei deputati alle 15, per aprire un confronto sul tema. Per dare una "valutazione complessiva bisognerebbe scendere molto nel dettaglia- prosegue l'esponente della Uic- non e' stata accolta l'importante richiesta di non considerare l'indennita' di accompagnamento nell'ambito del reddito. D'altra parte, grazie a continui contatti con il viceministro Maria Cecilia Guerra siamo riusciti ad avere l'innalzamento delle franchigie inizialmente proposte e una maggiore considerazione dei non vedenti". Pero' una preoccupazione "concreta c'e'- spiega il segretario generale- a quali prestazioni si applichera' l'Isee? Viene definito il metodo di calcolo ma non e' chiaro quali siano le prestazioni sociali o sociosanitarie o sociali agevolate a cui verra' applicato". Viene data "piena facolta' di decisione agli enti erogatori- sottolinea Locati-infatti nell'articolo 2 si legge che 'Gli enti erogatori possono prevedere, accanto all'Isee, criteri ulteriori di selezione volti ad identificare specifiche platee di beneficiari, tenuto conto delle disposizioni regionali in materia e delle attribuzioni regionali specificamente dettate in tema di servizi sociali e socio-sanitari'. Insomma- continua Locati- c'e' un pezzo di norma che manca, ovvero il cittadino disabile per che cosa dovra' compilare e richiedere l'Isee?".
Il timore principale secondo il segretario generale e' che questo strumento "si tramuti in una grave riduzione dei servizi sociali erogati senza spese e su questo non c'e' stata una risposta attuativa". In questa riforma "la fase applicativa lascia molti dubbi, perche' non e' chiara l'effettiva incidenza sui nuclei familiari con uno o piu' disabili. Andrebbe valutata poi la pluridisabilita' come i sordo-ciechi, che possono avere piu' problemi ed esigenze diverse". Il segretario generale spiega che la pluridisablita' "non e' prevista in se'. Un sordo cieco si trova a beneficiare di due indennita' che entrano a far parte del suo reddito e si deve pensare che poi possa beneficiare anche di due franchigie, ma questo punto non e' specificato nella riforma. Al contrario- afferma l'esponente della Uic- questi soggetti potrebbero essere maggiormente puniti dall'Isee ricevendo due indennita' proprio perche' portatori di due disabilita'. Si tratterebbe di un paradosso clamoroso". Locati conclude: "Si doveva pensare a una fase di sperimentazione per verificare l'effettiva incidenza e dare risposte a questi casi dubbi. Sono favorevole al rafforzamento del controllo, pero' bisogna vedere come viene attuato. La parte attuativa e l'impatto effettivo sulle persone che hanno necessita' di questi servizi e' il grande punto interrogativo della riforma".
(Wel/ Dire)