(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 17 apr. - In un momento di ristrettezza economica, a fronte dell'annunciata riduzione del numero di contratti per la formazione medica specialistica i Giovani Medici (sIGM) chiedono alla politica meno estetica e piu' etica, perche' un numero consistente dei laureati in medicina non potra' accedere alla specializzazione; e lamentano il non saper cogliere, da parte della politica, l'opportunita' del ricorso ai finanziamenti del Fse per investire nella formazione medica, invece che continuare a sfornare professionalita' piu' utili alla politica (estetisti, parrucchieri, ecc) che al Paese (medici specialisti e medici di medicina generale).
A fronte dell'annunciata riduzione del numero di contratti per la formazione medica specialistica da mettere a concorso per il corrente anno accademico (da 5.000 a circa 4.500), i Giovani Medici hanno chiesto ai ministeri competenti di prevedere e consentire alle Regioni "Obiettivo convergenza" l'utilizzo dei finanziamenti del Fondo Sociale Europeo per sostenere la formazione di professionalita' mediche. Cio' alla luce della documentata carenza che si prospetta alla luce delle stime della fuoruscita dal sistema di medici che andranno in quiescenza ma anche in ragione dell'imbuto sempre piu' stretto che tra i circa 10.000 accessi annui alle Facolta' di Medicina ed i circa 5500 posti messi a concorso annualmente per l'accesso alle scuole di specializzazione ed al corso di formazione specifica di medicina generale.
Tale richiesta, peraltro, a parere del Sigm, appare piu' che fondata anche alla luce dell'implementazione della Direttiva Ue sull'Assistenza Tranfrontaliera, che, nel fissare nel diritto dei cittadini a curarsi in Stati diversi dal proprio in caso di limitazioni nell'accesso a cure tempestive ed appropriate nel Paese di residenza, innesta le basi per una competizione tra sistemi e modelli assistenziali all'interno dell'Ue.
Cio', a parere dei Giovani Medici, ma anche degli Assessorati Regionali alla Salute delle 4 Regioni "Obiettivo convergenza" (Sicilia, Campania, Puglia e Calabria), rende per la prima volta pienamente coerente l'utilizzo dei fondi FSE e FESR nel settore della Sanita', ed in particolare per il sostegno della formazione di professionalita' mediche, al punto di avere rivolto una formale richiesta in tal senso ai ministeri competenti (ministero Salute, Coesione Territoriale, Lavoro e Miur).
"Siamo ormai prossimi alla pubblicazione dei bandi di concorso. Sappiamo che le amministrazioni competenti, che ringraziamo pubblicamente, sono impegnate nel trovare una soluzione utile a recepire la nostra richiesta in tempo utile, ma ad oggi non abbiamo avuto un riscontro concreto- affermano i Giovani Medici- Sarebbe un assurdo non riuscire a cogliere questa importante occasione, anche perche' degli effetti dell'impiego di tali fondi se ne potrebbero giovare i giovani medici neo laureati di tutto il Paese, in un'ottica di ridistribuzione dei circa 4500 contratti finanziabili dalla Stato, ai quali potrebbero essere aggiunti quelli a finanziamento regionale con fondi del Fse". Di contro, pero', i Giovani Medici lamentano come, al di la' del mancato riscontro, ad oggi, da parte del livello centrale, a livello regionale si ha la sensazione che si tendano a preservare logiche non piu' attuali e sostenibili, che hanno portato in passato a sfornare professionalita' piu' utili alla politica (estetisti, parrucchieri, manicure, ecc.) che al Paese.
(DIRE) Roma, 11 apr. - Il Sigm, invece, ha proposto e richiesto "l'utilizzo dei finanziamenti del Fondo Sociale Europeo, al fine di provvedere tempestivamente alla copertura di contratti di formazione medico-specialistica aggiuntivi gia' per l'a.a.
2012/2013 e successive", oltre che "di destinare una quota aggiuntiva dei predetti finanziamenti alla copertura degli oneri relativi all'assegnazione di borse di studio, sia per i medici iscritti al corso di formazione specifica di medicina generale, sia per gli specializzandi non medici iscritti alle scuole di specializzazione di area sanitaria". I Giovani Medici (Sigm) chiedono pertanto che i ministeri competenti e le Regioni interessate, al di la' delle rassicurazioni e della buona volonta' verbalmente corrisposte, intervengano con urgenza per dare un concreto segnale di discontinuita' rispetto alle poco comprensibili politiche adottate in passato. "Nel contesto di una grave crisi economico-finanziaria e di sistema, ci interroghiamo sul come la politica intenda la crescita delle giovani professionalita' nel meridione e del Paese? Il paradosso e' che si rischia di ritrovarsi poveri in Salute e ricchi in 'bellezza'", conclude Walter Mazzucco, presidente nazionale del Sigm.
(Wel/ Dire)