(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 10 apr. - Circa 40 oggetti, tutti rigorosamente "griffati", messi a disposizione dai commercianti di Galleria Cavour e Portico Zambeccari, a Bologna, per un'asta a favore della Fondazione Ant. Torna l'appuntamento con 'Charity for Ant', giunto alla sesta edizione grazie all'iniziativa promossa dall'associazione 'Amici dell'Ant' con il supporto di Ascom, Unipol banca ed Hera. L'asta e' stata effettuata il 6 aprile dalle 16.30 in Galleria Cavour: il compito di battere gli oggetti sara' affidato all'attore Paolo Cevoli, gia' testimonial Ant. L'anno scorso l'asta consenti' di raccogliere circa 40.000 euro e i promotori, per il 2013, contano di raggiungere lo stesso obiettivo. Il denaro raccolto verra' destinato al progetto che, dal 2012, consenta all'Ant di effettuare a domicilio l'inserimento del catetere venoso centrale (Picc) nei pazienti che ne hanno bisogno.
"Riuscire a raccogliere un numero di adesioni cosi' elevato e di qualita', soprattutto nel momento in cui viviamo- commenta il direttore generale di Ascom, Giancarlo Tonelli- e' un risultato molto importante". Quest'anno, poi, l'Ant celebra i 35 anni di attivita': "Un motivo in piu' per essere presenti sabato", sottolinea Tonelli. "Pensiamo di avere una grossa affluenza- aggiunge Eleonora Gazzotti, vicepresidente degli Amici dell'Ant- perche' i cittadini bolognesi rispondono sempre con grande calore al nostro invito". Quando si comincio' ad organizzare la prima edizione dell'evento "ci sembrava un'impresa titanica riuscire a mettere insieme tutti questi marchi del lusso e questi colossi della moda" ricorda Paride Ursino, presidente del consorzio di Galleria Cavour, "oggi invece e' diventato un appuntamento annuale" grazie alla "grande sinergia" tra chi collabora all'iniziativa.
"Si sta seminando qualcosa che puo' far bene alla citta'", aggiunge Francesca Goldoni per Portico Zambeccari, evidenziando che "oggi piu' che mai e' necessario aiutarsi ed essere corali negli intenti". Punto su cui si sofferma anche Raffaella Pannuti, presidente della Fondazione Ant: il senso dell'iniziativa e' che tra diversi soggetti "ci siamo messi insieme per fare qualcosa in favore dei nostri cittadini, in modo serio e semplice". Obiettivo che si raggiunge facendo "qualcosa che ancora manca alle nostre istituzioni, cioe'- aggiunge Pannuti- la capacita' di fare tutti un passo indietro".
A Bologna "si e' capita l'importanza di coordinare il pubblico ed il non profit- continua Pannuti- ma cosi' non e' in Emilia-Romagna". A Modena, per fare un esempio, "ci hanno perfino tolto la convenzione che avevamo e che costava appena 15.000 euro", afferma la presidente della Fondazione Ant. Il presidente della Regione Emilia-Romagna e della conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani, ricorda spesso "che non ci sono soldi per la sanita', noi abbiamo piu' volte messo a disposizione il know how di Ant sull'assistenza domiciliare- continua Pannuti- ma non siamo mai stati ascoltati". Eppure oggi "c'e' urgenza, un tempo si poteva forse glissare su questi temi- prosegue- ma oggi c'e' bisogno dell'aiuto di tutti". Si paga "un retaggio culturale- conclude Pannuti- che impedisce una collaborazione serena tra pubblico e non profit". Concorda Tonelli. "E' prima di tutto un tema culturale che si deve affermare- dichiara il direttore generale di Ascom- il punto non e' fare di piu', ma fare diversamente". I bilanci di cui in questi giorni discutono i Comuni "ci obbligano ad affrontare le cose in modo diverso, ma la traduzione di questo in realta'- conclude Tonelli- e' ancora un passaggio culturale difficile".
(Wel/ Dire)