SANITA'. MATERNITÀ E CONTROLLI, GRANDE VARIABILITÀ TEMPI D'ATTESA
DA DIECI FINO A 265 GIORNI PER UN'ECOGRAFIA OSTETRICA,
(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 27 set. - Da dieci fino a 265 giorni per un'ecografia ostetrica, da trenta a oltre cento giorni per un'ecografia morfologica: per le visite da effettuare nel periodo della maternita', in Italia i tempi d'attesa sono una certezza, con alti e bassi. E' quanto riporta la rilevazione civica "Percorso nascita, indagine civica sulle prestazioni sanitarie. Focus sugli screening neonatali", presentata oggi a Roma dal Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, e condotta in 51 strutture italiane differenti per numero di parti annui, da quelle con meno di 500 all'anno a quelle con piu' di 2500. "Le prestazioni oggetto di monitoraggio - spiega il rapporto -riguardano alcune visite specialistiche ed esami diagnostici che il Servizio sanitario nazionale eroga gratuitamente nel periodo della maternita': prima visita ginecologica, visite di controllo, ecografia ostetrica entro la tredicesima settimana, ecografia morfologica entro la diciannovesima e la ventesima settimana".
Per quanto riguarda l'ecografia ostetrica, spiega Cittadinanzattiva, vi sono centri che riescono a garantirla nel canale istituzionale in tempi congrui (10, 15 giorni, ecc.), vi sono altre strutture che raggiungono punte massime di attesa di 90, ma ce ne sono altre che richiedono tempi di attesa fino a 265 giorni. In intramoenia, invece, le strutture riescono ad erogarla in un arco di tempo che va da 1 o 2 giorni a 10-15 giorni. Per un'ecografia morfologica, inoltre, "nel canale pubblico il tempo minimo puo' variare da 30 giorni (come previsto dai piani nazionali di contenimento delle liste d'attesa) ad un minimo di 8 giorni, ad un massimo di 78 (struttura con parti l'anno fino a 499), 90 (struttura con p.a. tra i 500 ed i 799) e 104 giorni (struttura con piu' di 2500 parti l'anno)". Una grande variabilita' dei tempi di attesa che "dimostra come le strutture che saggiamente organizzano in modo appropriato l'erogazione dei servizi riescono in qualche modo a garantire un miglior accesso".
Oggetto di rilevazione anche alcune prestazioni afferenti l'ambito pediatrico, come l'ecografia per displasia delle anche, ecografia cerebrale pediatrica, ecografia testicolare, visita cardiologia pediatrica. "In questa area si rileva una maggiore difficolta' di accesso - spiega Cittadinanzattiva -, e si fa notare che nessuna delle prestazioni afferenti all'ambito pediatrico e' stata mai inserita tra quelle per le quali e' necessario rispettare i tempi massimi (generalmente 30 e 60 giorni) all'interno Piano nazionale di contenimento dei tempi di attesa. Cio' evidenzia quanta poca tutela ci sia nei confronti del diritto di accesso per i minori". Su queste ultime prestazioni, pero', puntualizza il rapporto "e' da tener conto che le effettuano solo i centri specializzati. Diventa quindi ancora piu' complicato trovare la struttura giusta se, per esempio, per una ecografia cerebrale si puo' attendere da un minimo di 7 giorni (struttura con n. p. a. tra 500 e 799) ad un massimo di un anno (struttura che gestisce tra gli 800 ed i quasi 1000 p. a.) o, 47 giorni (struttura con p.a. superiore a 2500), 180 (struttura con p.a. tra 1000 e 2499) ed anche 235 giorni (struttura con p.a. tra 800 e 999) per una ecografia testicolare. Una visita cardiologia pediatrica, per esempio, nelle strutture che gestiscono tra i 1000 ed i 2499 parti annui si puo' prenotare in meno di un giorno, o la si puo' ottenere oltre 200 giorni nel canale istituzionale, nel canale intramurario, invece, il tempo massimo rilevato e' di 40 giorni".
(Wel/ Dire)
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