SANITÀ. EMILIA ROMAGNA, ERRORI MEDICI? REGIONE-AZIENDE FANNO DA SÈ
"RISPARMI E PREVENZIONE", OK A PDL LUSENTI SU AUTOASSICURAZIONE
(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 24 set. - Sui casi di risarcimenti per colpe mediche la Regione abbandona le compagnie assicurative ormai "inaffidabili e non solvibili" e vara il nuovo sistema di autoassicurazione. Con l'obiettivo dichiarato di ottenere "una concreta riduzione dei conflitti" e garantire "una migliore tutela degli assistiti, che potranno trovare una rapida soluzione delle controversie". Il provvedimento, annunciato quasi un anno fa dall'assessore regionale alla Sanita', Carlo Lusenti, e' approdato in Giunta Errani lunedi' scorso, incassando il via libera. Si tratta di un progetto di legge, che ora dovra' essere discusso e approvato dall'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, con l'obiettivo di gestire direttamente e coprire i rischi derivanti da responsabilita' civile nelle aziende sanitarie della regione.
Sulla base delle richieste di risarcimento per casi di malasanita' o errori medici, sono previste tre modalita' di intervento: per richieste fino a 100.000 euro sono le aziende sanitarie a farsi carico del risarcimento; tra 100.000 euro e 1,5 milioni il rimborso viene gestito dalla Regione in collaborazione con l'azienda; per risarcimenti oltre gli 1,5 milioni viale Aldo Moro "stipula apposita assicurazione a favore degli enti per tutto il territorio regionale". Per questi scopi nel progetto di legge e' prevista la creazione di un fondo per risarcimento danni, alimentato con risorse accantonate nell'ambito del bilancio del Servizio sanitario regionale. I costi sostenuti dalle aziende sanitarie, invece, "sono coperti dai ricavi da prestazioni sanitarie".
Al fondo si accompagna anche la creazione di un Nucleo regionale di valutazione, che fara' da supporto e consulenza alle aziende sanitarie in caso di sinistri, in modo da "assicurare l'imparzialita' delle decisioni inerenti il risarcimento dei danni da responsabilita' civile". Il nucleo di valutazione deve inoltre esprimere "parere obbligatorio sull'ammissibilita' del rimborso" e svolgere "attivita' ispettiva e di indagine su eventi avversi di particolare rilevanza". L'autoassicurazione della Regione dai rischi clinici nasce "dall'esigenza di prevenire gli eventi avversi e contestualmente assicurare una adeguata copertura dei rischi derivanti da responsabilita' civile nelle aziende sanitarie".
Ma soprattutto, si legge nella delibera della Giunta Errani, "l'urgenza di ripensare a nuove forme di copertura dei rischi di responsabilita' civile e' strettamente connessa anche alle sempre maggiori difficolta' di reperire sul mercato compagnie assicurative affidabili e solvibili". Le compagnie italiane, infatti, hanno "abbandonato progressivamente la tutela di questi eventi", creando cosi' un "vuoto che e' stato colmato da assicuratori internazionali non sempre conosciuti e affidabili". Da qui e' partita una "successiva rincorsa all'aumento dei costi dei nuovi contratti di assicurazione, che, oltre a non garantire piu' una copertura totale, prevedono franchigie a sinistro o aggregate annue sempre piu' alte". Il risultato e' che le aziende sanitarie sono costrette a fare "fronte con risorse proprie alla maggior parte dei sinistri che ricadono sotto la soglia della franchigia".
Portare in capo al Servizio sanitario regionale la gestione diretta di colpe mediche e richieste risarcimento, e' anche "l'occasione per ripristinare una relazione di fiducia" fra i cittadini e la sanita' regionale, oltre a "garantire una migliore efficienza e trasparenza nella trattazione degli eventi avversi con una pronta individuazione e liquidazione del risarcimento o delle prestazioni sanitarie alternative al risarcimento". In questo modo la Regione conta anche di "responsabilizzare strutture e operatori" sul rischio clinico, "ridurre le probabilita' di reiterazione" e "monitorare con efficacia e tempestivita' l'andamento della sinistrosita' nelle diverse aziende".
Il progetto di legge ha anche "l'obiettivo di perseguire la tutela complessiva della salute degli utenti che si rivolgono al sistema sanitario regionale e si traduce nella presa in carico della persona anche rispetto ai danni eventualmente causati dall'attivita' sanitaria". Questo, secondo viale Aldo Moro, deriva "dall'esigenza del Servizio sanitario regionale di diventare responsabile dei percorsi di cura nella loro interezza, anche per quanto attiene alla gestione degli eventi avversi dai quali siano derivate conseguenze dannose, garantendone, in caso di accertata responsabilita', il risarcimento".
(Wel/ Dire)
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