"LA LEGGE 40 VA CAMBIATA MA NON CREDO PARLAMENTO TROVERA' UNA SOLUZIONE".
(DIRE - Notiziario salute) Roma, 10 set. - "Abbiamo chiesto al governo Monti di pensarci prima di ricorrere contro la sentenza di Strasburgo. La Legge 40 va cambiata, ma non credo che il Parlamento che l'ha approvata trovi una soluzione". Lo ha detto Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, in un'intervista uscita nei giorni scorsi sul numero di Left, in edicola con l'Unita', in cui ha sottolineato come si aspettasse le obiezioni della Corte europea dei Diritti dell'uomo: "Se solo fossero stati presi in considerazione, fuori dal furore ideologico, i suggerimenti che in sede parlamentare molti di noi hanno avanzato...", ha detto.
"Noi- ha aggiunto la presidente dei senatori del Pd- abbiamo chiesto al governo di riflettere sul ricorso. Nel merito a me pare, infatti, che questa sentenza, anche per il caso che era stato sottoposto alla Corte, colga uno dei dati di incoerenza piu' vistosi della legge 40. Quello che trovo insopportabile, infatti, come dicono i nostri avversari politici, e' che il pronunciamento della Corte di Strasburgo sia 'tamquam non esset'. Non e' cosi', la sentenza scaturisce da una serie di valutazioni che dovrebbero rappresentare il Dna comune dell'essere europei. Con la legge 40 non viene consentito cio' che si puo' fare con l'aborto terapeutico, al fine di prevenire malattie del feto che mettano in pericolo la salute della donna e del bambino. Questo e' il punto. Perche' si deve a tutti i costi impiantare un embrione portatore di una malattia per la quale invece e' ammesso l'aborto terapeutico? Perche' si deve lasciare alla donna solo l'aborto terapeutico, quando si potrebbe invece evitare di impiantare un embrione malato?".
(Wel/ Dire)