TEST PER VALUTARE CARICO INQUINANTE SU 50 ALLEVATORI DI TARANTO.
(DIRE - Notiziario sanita') Roma, 3 set. - Nell'ambito del programma strategico "Ambiente e Salute" finanziato dal ministero della Salute, l'Istituto Superiore di Sanita' in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione della Asl di Taranto, ha condotto uno studio esplorativo di monitoraggio biologico umano che ha riguardato circa 50 persone, che hanno lavorato come allevatori presso masserie dislocate nella provincia di Taranto.
L'obiettivo di questo studio e' di valutare il carico nel corpo degli allevatori di inquinanti persistenti quali metalli pesanti e diossine. Durante lo studio sono state raccolte, oltre ai campioni ematici sui quali sono state eseguite le misure di inquinanti, anche informazioni sulle caratteristiche delle aziende zootecniche (compresa la distanza dall'impianto siderurgico) e sulle caratteristiche personali dei lavoratori, comprese la storia residenziale e lavorativa, le abitudini alimentari e il consumo di alcool e fumo di sigaretta. Sono in corso le analisi conclusive dello studio i cui risultati saranno presentati presso la Asl di Taranto il 12 ottobre.
Lo studio e' stato ideato e disegnato prendendo spunto da precedenti indagini della Asl di Taranto sulla presenza di diossine e Pcb negli animali e negli alimenti prodotti dalle aziende zootecniche. Queste indagini hanno portato in alcuni casi al sequestro e all'abbattimento di animali che presentavano livelli di contaminanti al di sopra dei livelli consentiti. Tra il 2008 e il 2009 sono stati analizzati diversi campioni alimentari (latte, ricotte, carni, foraggio, uova) e in due fasi sono state monitorate anche 164 aziende zootecniche. In 12 casi si sono avuti risultati non conformi alle norme, cioe' con concentrazioni di diossine elevate. Degli animali regolarmente macellati nella zona e' stata imposta la distruzione di fegati e reni (Wel/ Dire)