(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 18 ott. - Soldi, viaggi e altri regali dati (o promessi) a medici di strutture (pubbliche e private) che facessero vendere di piu' i farmaci di una nota casa farmaceutica. Ci sono 67 medici indagati in una maxi operazione del Nas di Bologna, ribattezzata "Do ut des", che arriva nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalle Procure di Rimini e Busto Arsizio (Varese).
Ieri mattina sono scattate le perquisizioni in 15 regioni d'Italia, a cui stanno lavorando 300 Carabinieri. L'indagine, spiega una nota del Nas, ha scoperto l'esistenza di una "collaudata e vasta organizzazione di informatori scientifici di una nota azienda farmaceutica che, per incrementare le vendite di alcune tipologie di farmaci, dava o comunque prometteva somme di danaro, viaggi di piacere all'estero, oggetti di valore ed altro a medici di strutture ospedaliere pubbliche e private del territorio nazionale, per oltre mezzo milione di euro". Dalle prime ore della mattinata quindi circa 300 carabinieri del Nas e dei comandi provinciali di Ancona, Ascoli Piceno, Bari, Brescia, Cagliari, Caserta, Chieti, Ferrara, Firenze, Frosinone, Genova, Lucca, Mantova, Messina, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pavia, Perugia, Pescara, Roma, Terni, Torino, Trento, Trieste, Verona e Viterbo stanno eseguendo 77 perquisizione a carico di 67 indagati.
L'indagine ha portato appunto alla scoperta dell'esistenza di una collaudata organizzazione di responsabili ed informatori scientifici di una nota azienda farmaceutica, che per incrementare le vendite di alcune tipologie di farmaci, dava o comunque prometteva somme di danaro, viaggi di piacere all'estero, oggetti di valore ed altro a medici chirurghi di strutture ospedaliere pubbliche e private del territorio nazionale, giustificandole con falsa documentazione che attestava la dazione di danaro per attivita' di consulenza o di studio, di contributi a congressi o seminari e/o come viaggi per partecipazioni a meeting internazionali. I reati per cui si procede vanno dall'associazione a delinquere, alla corruzione, all'istigazione, alla corruzione, alla truffa in danno del Servizio sanitario nazionale, dal falso al comparaggio.
Gli informatori scientifici, infatti, sollecitavano i medici indagati (specialisti in Nefrologia, Endocrinologia e Pediatria) ad aumentare le prescrizioni di alcuni farmaci, con l'inserimento in terapia di nuovi pazienti, promettendo danaro o altri beni materiali. In alcune circostanze, i medici non esitavano ad aumentare le somme pretese talche' alti dirigenti dell'industria farmaceutica incontravano personalmente i medici.
Le perquisizioni odierne sono finalizzate a verificare se le prescrizioni dei farmaci siano state appropriate in relazione alle patologie dei pazienti curati e in special modo per i pazienti pediatrici, infatti, e' emerso che proprio i piccoli pazienti erano al centro degli accordi corruttivi con prescrizione di dosaggi ben al di sopra delle indicazioni terapeutiche.
(Wel/ Dire)